Lapo Elkann con gli occhiali da sole e con un cappellino con visiera assomiglia proprio ad uno dei velisti di Oracle. Arriva a Venezia con l’entusiasmo di un ragazzino e di chi vivrà un’esperienza memorabile a bordo di uno dei catamarani più veloci del mondo. Farà il sesto uomo. Indossa la cerata e l’elmetto e si sistema sullo strapuntino a poppa dell’ AC45 americano con il timoniere Darren Bundock e il tattico Russell Coutts. È la prima regata ufficiale che si svolge al Lido veneziano e l’equipaggio statunitense giunge settimo nella gara vinta da Team Korea. La voglia di far danni stavolta è ridotta ai minimi termini dopo le performance discutibili viste sui parquet dell’Nba e quelle più recenti con la sua auto parcheggiata in modo maldestro a Milano. Il pensiero di Elkann è rivolto alla supersfida di domenica all’Olimpico tra la sua Juventus, squadra di famiglia, e il Napoli che definisce “simpatico” visti gli ottimi rapporti con il presidente De Laurentiis.
Suo cugino Andrea Agnelli dice che sarà una sfida durissima per la Juve. Lei che partita immagina ?
«Il Napoli è una squadra con grandi campioni. Noi della Juventus abbiamo dimostrato il nostro valore vincendo lo scudetto e possiamo bissare il successo a Roma. Voglio trionfare anche in Coppa Italia».
Come giudica la stagione del Napoli?
«Ho tifato per una sola squadra in Champions League in assenza della Juve: il Napoli, ovviamente. Ha fatto una stagione positiva e ha messo in difficoltà tante squadre, compreso il Chelsea: quella ero al San Paolo, ospite del presidente».
Avete pensato alla sostituzione di Del Piero con un giocatore come Lavezzi, uomo-mercato del momento?
«Lavezzi così come Cavani è un grande talento ma noi alla Juve non possiamo lamentarci perché in squadra ci sono già ottimi giocatori. Ora non è il momento di pensare al mercato. Dobbiamo giocare domenica una sfida prestigiosa. I nostri dirigenti sapranno come attrezzare la squadra per la prossima stagione».
Che Juventus sarà senza Del Piero ?
«Alex è un amico. Ha fatto tanto non solo per la Juventus ma anche per la Nazionale e per tutto il mondo dello sport. È un esempio e continuerà ad esserlo. Di Del Piero si deve parlare al presente perché farà tanto anche per la Juve. Nel museo che abbiamo inaugurato mercoledì gli abbiamo dedicato l’ultima sezione perché identifica i bianconeri».
Lei conosce bene il mondo della vela. Che esperienza è stata a bordo di Oracle?
«Questi catamarani sono le Formula 1 del mare. Sono barche ipertecnologiche ma che riescono ad avvicinare il pubblico anche grazie all’appeal mediatico che forniscono le tv e le strumentazioni informatiche. Bisogna che i giovani imparino a viaggiare con le barche a vela. D’altronde siamo o no un popolo di santi, poeti, eroi e soprattutto navigatori? Sì e allora let’s go!».
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