NAPOLI – Camera con vista: e in quel mare che bagna Napoli, affacciandosi da un balcone che sta al di là di Palazzo Donn’Anna, via Posillipo consente di specchiarsi nell’immensità. Casa, dolce casa Mertens è un panorama mozzafiato, un richiamo irresistibile per dar libero sfogo alla passione della canoa e l’immersione in un microuniverso da mille e una notte, in cui godersi la natura, respirarla a pieni polmoni, lasciarsi travolgere dalla salsedine o dalla tentazione di partire.
L’ISOLA FELICE – Capri è a portata di barca, un blitz e via: il riposo ideale per staccare la presa, per isolarsi beatamente e sdraiarsi nella dimensione onirica che val la pena di vivere. Ma Capri è (praticamente) di fronte ai Mertens ed il 2-0 sul Torino andava festeggiato solennemente, in quel Paradiso scrutato quotidianamente ed inseguito aspettando il giorno giusto per evadere in barca con Katrin, l’altra metà d’un cielo azzurro che più azzurro non si può. La Napoli di Mertens è una gita, un tour a san Martino, una passeggiata sul Lungomare, una robusta razione di mozzarelle o anche – soprattutto – una scorpacciata di aragoste da gustare a Marechiaro, stavolta ospite di Vittorio che gli ha spalancato la Finestrella ed ora paga felicemente il conto, come da promessa e come da scommessa, come d’augurio avanzato alla vigilia della prima escursione italiana, a Firenze: «Tu segnerai contro la Fiorentina ed io ti inviterò qui e pagherò il conto». Il pranzo (o la cena) va servito ma intanto ci sono da cogliere i riverberi d’un sole che acceca ed ispira e che spingerebbe ad «armarsi» di pagaia per divertirsi e prendere il largo ancora una volta: ma il dovere chiama e poi verrà la primavera e magari ci sarà da anticipare le vacanze, perché in estate sarà Brasile. E dunque sarà bello «travestirsi» da turista per caso.
Fonte: Corriere dello Sport
