La voce da semidio imbronciato annuncia al suo avvocato e amico, il presidente della municipalità di Scampia, la sua decisione. «Angelo, torno di nuovo a Napoli. E questa volta resto molti giorni». Diego Armando Maradona fa sapere così a Pisani la sua decisione di non far trascorrere altri otto anni per rimettere piede nella città che più ama, l’Olimpo di Dieguito. «Dobbiamo parlare ancora gli italiani e ai napoletani. Vengo a giugno». Dovrebbe essere verso il 10 giugno. Ma Maradona, è noto, è imprevedibile.
La storia che più gli sta a cuore è quella della cartella esattoriale che quelli di Equitalia pretendono vada all’incasso. «Maradona non è mai stato un evasore e il sistema Italia, che tanto critica l’India ed altri paesi invece piu sani e rispettosi di verità e valori, non sta rendendo un buon servizio alla giustizia e ai principi di correttezza e buona fede perseguitando un innocente», è l’urlo di Pisani che avverte l’esigenza di rendere pubblico che Equitalia Sud avrebbe offerto al suo assistito una maxi-transazione. «Ma l’ufficio stampa di Equitalia sogna ad occhi aperti e confonde le difese con le rateizzazioni di un debito inesistente e mai richieste, senza comunicare che il confronto sulla persecuzione a Maradona riguarda solo la giusta e fondata istanza di annullamento indebite». Dunque la posizione è sempre quella. Ma con un consistente passo in avanti visto che il Fisco italiano a questo punto si «acconteterebbe» solo di 6 milioni di euro rispetto ai 40 milioni complessivi. Questi benedetti mastini del fisco, comunque, continuano ad essere peggio di Goicoechea, il basco che trent’anni fa quasi lo azzoppò: una volta gli sequestrano l’ orecchino da quattromila euro (poi battuto all’ asta per 25 mila), mitico brillocco con cui abbacinava le difese avversarie meglio che col sinistro de Dios ; un’altra i due Rolex (sì, uno per il polso destro e uno per il sinistro, tanto per non confondersi col fuso argentino); un’ altra ancora i compensi tv.
L’ultima volta, però il 21 febbraio, quando 8 anni dopo è tornato a Napoli al semidio non tolsero nulla: non c’era nessun provvedimento per Maradona, perché c’era una finestra tecnica che sospendeva l’esecutività dei provvedimenti. Difficile prevedere come finirà questa battaglia del fisco. Maradona è in lite per vicende che risalgono al periodo 1986-1990. Secondo l’agenzia delle Entrate Maradona deve ancora al Fisco 40 milioni.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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