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L’analisi tattica di Bacconi: partita perfetta contro il Verona. Higuain architetto, bene gli esterni

Aspettavamo da tempo un Napoli che riuscisse a subire solo due tiri in porta in 90 minuti. Il fatto che ciò sia arrivato contro una delle squadre più in forma del campionato aumenta la valenza della notizia. Finalmente a Verona si sono visti gli esterni, bassi e alti, stringere bene le diagonali, i mediani centrali distribuirsi in maniera omogenea i compiti difensivi, la squadra evidenziare compattezza sia quando ha pressato in avanti, sia quando ha ripiegato all’indietro. Se vogliamo trovare un neo alla prestazione del Bentegodi lo possiamo individuare nel tempo necessario (troppo) per entrare in partita. Fino alla metà del primo tempo gli azzurri non si sono visti. Zero azioni, zero tiri, qualche affanno per tamponare le ripartenze a tutto gas di Jorginho e Romulo. Poi, come al solito, è stato Higuain a suonare la carica chiudendo la pratica Verona in 3 minuti tutti da raccontare.
Al 25′ combinazione in verticale Mertens-Armero, cross all’indietro e tiro di prima intenzione di sinistro potente ma centrale del centravanti, respinto con qualche affanno da Rafael. Un minuto dopo l’argentino si beve, con un numero di classe che racchiude forza, tecnica e determinazione, l’ingenuo Jorginho prima di scaricare un destro violento da fuori area che termina di poco a lato. Le due iniziative scuotono il Napoli dal torpore. La squadra alza il pressing e costringe il Verona a spazzare via la palla. La recupera Fernandez sulla linea mediana del campo, Higuain si propone incontro al compagno a suggerire il passaggio filtrante tra le due linee. Moras è costretto ad uscire su di lui, mentre Cacciatore deve inseguire Pandev. Il Pipita allarga allora con lucidità a Mertens completamente libero a sinistra. Il terzino destro scaligero consegna Pandev a Maietta e va verso Mertens che però ne incrocia la traiettoria accentrandosi e, anticipando il raddoppio di Moras, spara di interno destro sul secondo palo. Ancora una volta, come la settimana scorsa. Higuain è l’architetto, Mertens l’esecutore di qualità. Una complementarietà perfetta.
Il Napoli trova col gol sicurezza nel palleggio e domina in tutte le zone del campo. Inler al 37′ pesca ancora Higuain smarcato alle spalle di Hallfredsson. L’architetto questa volta progetta una giocata individuale. Il controllo orientato col sinistro, il piede opposto rispetto alla direzione di arrivo della palla, gli consente di andare in torsione su Maietta e di liberarsi al tiro col piede dominante. L’impatto con la palla però non è felicissimo e l’occasione sfuma.
Il secondo tempo vede un solo lampo del Verona al 4′ quando Iturbe salta 3 avversari (Inler doveva fare fallo tattico) e serve sulla corsa Toni che incespica sulla palla prima di tirare fiacco addosso al portiere. Poi solo Napoli. Purtroppo il piede di Pandev non è molto caldo e non concretizza le manovre che nascono quasi sempre dalle geometrie disegnate dall’architetto Higuain. Per ufficializzare la vittoria serve Insigne, che subentra proprio all’ex laziale. Impressiona la sovrapposizione di 40 metri di Maggio che arriva da metà campo per creare il «2 contro 1» in fascia. Mertens dopo aver puntato Agostini lo serve col timing giusto. Il cross radente impatta proprio la corsa di Insigne che può così battere a rete a colpo sicuro e sfogare finalmente la sua gioia.
In rete poco dopo anche Dzemaili in tap-in. Un gol che sigilla la grande prestazione dei due centrocampisti svizzeri mai così brillanti come in questa circostanza. Al cospetto di Jorginho, di uno dei più quotati obiettivi di mercato del Napoli, il tandem elvetico ha dato la risposta che Benitez aspettava da tempo.
Il girone d’andata si chiude così con 42 punti che sommati ai 12 conquistati nel girone di Champions fissano la media partita a 2,16, sicuramente incoraggiante e non di molto inferiore a quella della Juve pari a 2,32. Pensare positivo è d’obbligo.

Fonte: Il Mattino.

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