19 tiri fatti dal Napoli contro 15 della Samp, nonostante un predominio territoriale degli azzurri quasi del 60%: la squadra di Benitez è ripartita da dove l’avevamo lasciata prima di Natale. Buone trame offensive, solita capacità catalizzante di Higuain, ma anche le solite amnesie difensive con la squadra spesso lunga, centrocampisti in affanno e difensori a disagio.
La sconfitta della Roma rialza la quotazione del Napoli ma serve ancora molto per arrivare a quella solidità necessaria per essere competitivi nella lotta al titolo. Kristicic spreca 3 palle gol, altre le creano Eder, Gabbiadini e Sansone. Esemplare quanto avviene al 24’ pt: il Napoli cerca di forzare il pressing, Martens e Callejon braccano Mustafi, costretto al retropassaggio sul portiere Da Costa che salta secco il belga e Higuain. Nonostante il primo pressing sia stato eluso Dzemaili si butta su Gastaldello invece di ripiegare: alle sue spalle c’è il vuoto, il resto della squadra è a 40 metri di distanza. La Samp riparte con Palombo che si trova una prateria davanti a se. Inler rientra con lentezza, la linea difensiva, senza alcuna protezione, non può che retrocedere fin quasi al limite della propria area. A questo punto Albiol cerca di salvarsi con l’offside, Kristicic però gli parte alle spalle coi tempi giusti. Sul passaggio filtrante di Palombo il serbo si ritrova solo davanti a Rafael addormentandosi al momento di concludere.
Tante palle gol create dagli azzurri nel primo tempo, il gol però arriva ad inizio ripresa grazie alla solita intelligente intuizione di Higuain. Su un fallo laterale Callejon va incontro a Maggio e lancia in fascia il Pepita. Percepire, elaborare e prendere la decisione giusta prima dell’esecuzione tecnica è quel processo, tutto cognitivo, che differenzia i giocatori d’elite dalla media. Higuain è uno di questi. Vede subito con la coda dell’occhio l’arrivo di Mertens in area, prevede la giocata e arriva sulla palla con le idee chiare: di prima intenzione serve all’indietro Mertens che con altrettanta prontezza infila Da Costa.
Il gol invece di risolvere i problemi del Napoli li accentua. Sale in cattedra Gabbiadini, largo a destra, pronto ad uccellare in dribbling prima Reveillere poi Armero. Il colombiano, in un momento difficile anche dal punto di vista psicologico, commette poco dopo anche un mezzo pasticcio in area toccando da dietro Regini. Il Napoli va inopinatamente in affanno. Ci pensa Mertens ha risolvere i problemi con una punizione a scavalcare la barriera che sorprende Da Costa. Il resto è gestione. Tutti vorrebbero il gol di Insigne che invece rimane a digiuno. Incredibile il suo errore al 24′ del secondo tempo. La sua astinenza e le deficienze del centrocampo invitano a ripensare il ruolo di Hamsik appena potrà essere disponibile. Un Napoli più vicino al 4-3-3 con lo slovacco interno alto e Callejon e Mertens vicini a Higuain potrebbero dare all’insieme quell’equilibrio che oggi ancora manca con un po’ di copertura alla linea difensiva.
Fonte: Adriano Bacconi per il Mattino
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