L’analisi di Adriano Bacconi: “Napoli, energie in calo allarme per i gol subiti”

 

Parla l’esperto di tattica Adriano Baconi sul momento no del Napoli:

“10 gol subiti nelle ultime 5 partite di campionato sono qualcosa in più di un semplice campanello d’allarme. La facilità eccessiva con cui non solo Juventus e Roma ma anche Atalanta, Novara e Lecce hanno segnato e creato pericoli deve far riflettere. L’organizzazione difensiva di Mazzarri si basa su alcuni assiomi imprescindibili: 1) marcature a uomo nella zona di competenza; 2) grande aggressività e ricerca dell’anticipo; 3 distanze corte tra i reparti, con il centrocampo a protezione. I presupposti perchè questi principi determino solidità sono la coesione di squadra, la condizione atletica e l’applicazione mentale. In questo momento probabilmente tutti e tre i pre-requisiti stanno venendo un po’ meno. La lunga corsa che ha fruttato la storica qualificazione Champions ha sottratto energie psico-fisiche al gruppo che oggi sente il bisogno di rifiatare. L’infortunio muscolare di Lavezzi, nella ripresa, e la scarsa vena di uomini chiave come De Sanctis, Campagnaro, Inler lo stanno a testimoniare.
A proposito arriverà la pausa natalizia, ma prima sarà importante, quantomeno, evitare distrazioni nell’ultimo appuntamento del 2011, contro il Genoa, per non perdere troppo contatto con le prime.
Diciamo però che la Roma c’ha messo del suo per complicare la vita ai padroni di casa. Luis Enrique per la prima volta, forse, dall’inizio dell’anno, azzecca la formazione giusta. La verticale Juan-De Rossi-Totti funziona bene complice anche un centrocampo azzurro un po’ distratto in fase in non possesso e più pigro del solito nel pressing. Inler e Gargano si disuniscono, il primo abbassandosi per cercare di chiudere le linee di passaggio su Totti, l’uruguagio alzandosi per provare, invano, a pressare De Rossi, bravo a ballare tra la linea mediana e quella difensiva.
Ma una mossa del tecnico spagnolo mette in particolare difficoltà il pacchetto arretrato partenopeo. Lamela largo a sinistra costringe sempre un difensore a uscire in fascia (vedi Cannavaro nell’azione dell’1-0). Rimane centralmente la parità numerica contro Totti e Osvaldo. La strategia di Luis Enrique è quella di farli rientrare entrambi molto per facilitare il fraseggio a metà campo e portarsi con sè i rispettivi marcatori. Si creano così alle loro spalle i varchi per gli inserimenti di Simplicio e Rosi da una parte, di Taddei e dello stesso Lamela dall’altra. La difesa del Napoli, venendogli meno i riferimenti, perde un po’ le misure lasciandosi infilare con troppa frequenza.
Quella degli azzurri non è, comunque, una prestazione caratterizzata solo da ombre. Ci sono anche sprazzi di luce. Sulle fasce Maggio e Zuniga saltano costamente Taddei e Rosi, attaccando la profondità alle loro spalle o vincendo i duelli diretti nell’1 contro 1.
Molto proficua anche la posizione accentrata di Lavezzi che, partendo alle spalle di Cavani, va con un movimento a semiluna, a buttarsi nei corridoi tra centrale e terzino della Roma, eludendo, al tempo stesso, il controllo di De Rossi. Corridoi, questi, sfruttati a turno anche da Hamsik, Zuniga e Maggio. Molti, infatti, i cross dalla linea di fondo, ben dentro l’area di rigore, ma quasi mai arrivati a buon fine, ad eccezione dell’incredibile occasione divorata dallo slovacco nel primo tempo a tu per tu con la porta sguarnita. Le altre volte è scattata sistematica l’opposizione del difensori in tackle scivolato o di Stekelenburg in uscita bassa. Parlandone alla Domenica Sportiva nel post-partita con Mazzarri il tecnico ha sottolineato la scarsa lucidità dei suoi, ammettendo che sarebbe bastato a volte un passaggio all’indietro invece di cercare insistentemente il primo palo. Ma la verità è anche un’altra. Il cross teso sul «corto» è pensato a tavolino per l’attacco di Cavani. Un automatismo che ha sempre portato fortuna e gol al Napoli e che quest’anno sembra funzionare meno, forse per le maggior precauzioni degli avversari, più preparati a questa evenienza. Sicuramente, oltre a tutti i motivi di cui sopra, questa è una delle cause principali dell’attuale ritardo del Napoli in classifica”.

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

Vesux

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