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FOTO- L’analisi degli errori: Vidal, il rigore era anche da ripetere…

Sul rigore concesso per il contatto tra Vucinic e Fernandez si discuterà ancora a lungo, restando ancorati a posizioni dogmatiche: netto per gli juventini, regalato secondo i napoletani, visto che Vucinic, prima di “sentire” il contatto con Fernandez, ha già giocato la palla perdendone peraltro il controllo. Andando oltre, ci sono altre due osservazioni da fare: il modo in cui è maturata la decisione e l’errore grave commesso da Mazzoleni e i suoi al momento dell’esecuzione di Vidal perché il rigore, una volta concesso, andava ribattuto.

RESPONSABILITA’– Nei momenti più importanti Mazzoleni non ha deciso da solo ma si è affidato sistematicamente a guardalinee ed arbitri d’area. Collaborazione efficace? E’ una lettura possibile. Ma è anche possibile leggere questa “partecipazione” come una scarsa assunzione di responsabilità. Nel concedere il rigore alla Juve, Mazzoleni si è affidato palesemente al giudizio di Rizzoli. Non solo perché l’arbitro d’area sarebbe lì a posta, ma anche perché nello sviluppo dell’azione s’è lasciato sorprendere da un calcio di punizione battuto rapidamente dalla Juve, senza dover aspettare il fischio perché nessuno aveva chiesto la barriera, mentre Mazzoleni era impegnato a rimproverare ad alta voce i giocatori del Napoli.

Stranamente, nell’altra metà campo, Mazzoleni ha deciso autonomamente, senza interpellare l’arbitro d’area Tagliavento e l’assistente Stefani su altri due episodi: nel primo tempo, un contatto tra Maggio e Matri per il quale la Juve invoca il rigore; nella ripresa, la plateale spinta di Barzagli ai danni di Behrami a centro area mentre Gargano stava tentando il cross (poi ha tirato). Mazzoleni ha fatto correre in entrambi i casi e la sensazione è che abbia sbagliato tutte e due le volte.

RIPETIZIONE -La collaborazione di certo non ha funzionato al momento dell’esecuzione del rigore da parte di Vidal. Quando il cileno sta calciando in porta, nell’area del Napoli c’è già un giocatore juventino, Bonucci, più due azzurri (rigore da ripetere anche in caso di mancata trasformazione). L’errore è macroscopico: Bonucci è almeno di due metri dentro l’area, praticamente da solo, ed è anche il più spostato verso il basso del teleschermo. In altre parole, giusto sotto gli occhi dell’assistente 1, Faverani, che ha campo visivo completamente libero. Impossibile non vedere la posizione irregolare di Bonucci.
Ecco l’immagine del rigore:
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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