I punti che separano il gruppo delle prime 5 dal resto della serie A assomiglia tanto al fossato di un castello. Dentro: Napoli, Juventus, Inter, Lazio e Roma (che ha ancora la gara con la Sampdoria da recuperare) hanno tutto il diritto di poter sognare in grande. Fuori: il resto del borgo del campionato. Ovvio, assurdo abbozzare verdetti o sentenze a otto mesi dal termine della stagione. Ma forse solo il Milan e magari il Torino sembrano attrezzati per riuscire a imbucare il ponte levatoio: ma quel fossato che c’è dalla Roma in giù è significativo.
La Juve di Allegri ha un gioco collaudato e un Dybala che, a parte il rigore sbagliato a Bergamo, è da sballo. Viene da sei scudetti di fila e quindi sa bene come affrontare i momenti di difficoltà che nel corso di una stagione, prima o poi, arrivano. La cattiveria di Max Allegri ha contagiato il gruppo. L’addio di Bonucci pesa sotto il profilo della flessibilità della linea difensiva ma l’affidabilità del gruppo che domina in Italia dal 2012 resta altissimo. Il punto è che, fino ad adesso, la Juve è scivolata in tutti i match della stagione che riservavano difficoltà: la Supercoppa (persa con la Lazio), la gara di Barcellona (netto ko per 3-0) e la sfida con l’Atalanta (2-2 in rimonta). Balzano all’occhio anche le difficoltà di Higuain: ogni tanto si accenna al rischio di cali di tensione dopo stagioni stressanti in cui Allegri ha chiesto sempre il massimo.
L’Inter ha lo sguardo severo di uno sceriffo, Spalletti, che già nella Roma ha portato il suo notevole valore aggiunto. Ha ricostruito, con i risultati, una casa che scricchiolava. Per questo l’ambiente non si esalta più di tanto: prima vuole attendere il derby in programma proprio alla ripresa. Un calendario non facile, perché poi i nerazzurri saranno ospiti del Napoli e prima della fine del girone di andata anche della Juventus. La Lazio di Inzaghi ha una serenità che potrebbe essere la carta in più in un cammino lungo e logorante: le sue ambizioni, dopo la sfida alla Juve, saranno messe in discussione da gare alla sua portata contro Cagliari, Bologna, Benevento e Udinese. Prima del derby. La Roma con di Francesco ha ripreso il discorso terminato con Spalletti. Ha incassato tre gol in una sola gara (dall’Inter) e poi nelle restanti sei una sola. Insomma, l’ex tecnico del Sassuolo ha avviato un percorso che vedrà la prova della verità nella sfida al Napoli. I prossimi 40 giorni sono un discreto crash-test con le trasferta col Torino e la Fiorentina e il derby con la Lazio.
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