Juan Miguel, che diviene Juanmi: ma è come se se fosse José Maria, che vuol dire Napoli. «Lui qui sta bene e qui continuerà a stare e farà tanti gol». Come due gocce d’acqua, come gemelli, come se fossero un corpo e un’anima, e magari lo fossero (calcisticamente parlando). «Perché il mio sogno è giocare con lui». Benvenuti al san Paolo, lo stadio d’una favola nella quale c’è un Callejon come protagonista ed un altro, il fratello, come spettatore incantato di uno spettacolo che rapisce. «Sono contento di essere qua, per salutare José, per vedere Napoli». Per vedere l’effetto che fa uno stadio pieno per metà e senza che ci fosse la partita; per vedere il gemello (del gol) e spingerlo ancora, come due mesi fa, quando José segnava e non si fermava più. «Io sarei felicissimo di poter condividere questa maglia con lui, però sono al Bolivar e sono contento egualmente. Ma quella di giocare con mio fratello sarebbe la gioia più grande, come quando eravamo nelle giovanili del Real Madrid. Per lui questo è un momento negativo, ma tornerà a segnare come sa». Buongiorno Napoli: le dieci del mattino ed una città che fa stropicciare gli occhi al Callejon calciatore del Napoli ed al suo gemello che dinnanzi ai microfoni di Sky annuncia quello che la gente vuole sentirsi dire: non c’è mercato, non ora, che possa solleticare José Maria o indurlo in tentazione; e magari ce ne fosse uno, direzione stadio san Paolo, che potesse stuzzicare invece Juan Miguel, in arte Juanmi, di fatto un Callejon. «Sarebbe veramente bello poter giocare di nuovo assieme…Lui qui si trova veramente bene ed ora ritroverà anche la via del gol» .
Fonte: Il Corriere dello Sport
