Disco verde per i concerti ma l’attenzione per non stressare un manto erboso deve essere massima e occhio alla birra, uno dei grandi nemici del tappeto verde che tanto piace ai tifosi di calcio. Parola di Massimo Fagnano, professore di Agronomia alla Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Portici.
Ha visto il terreno del San Paolo dopo il concerto di Gigi D’Alessio? «Si, ma non ho fatto un sopralluogo, quindi non posso entrare nel merito di come sta il terreno di gioco. Ho visto e seguito secondo quello che si legge e si vede sul web».
Concerti sì o no? «Assolutamente sì ma bisogna essere molto premurosi nei confronti del terreno di gioco. Bisogna capire che si può stressare in occasione di questi eventi provocando i danni relativi».
Quali i rischi maggiori? «Essenzialmente tre: la birra, il calore degli amplificatori e la pressione delle strutture».
La birra? «Diciamo le bevande gassate perché possono provocare delle bruciature che poi sono un grande danno. Si vedono ad occhio nudo le bruciature provocate da questo tipo di bevande».
Il sopralluogo che ricorda dopo un concerto? «A Roma. C’erano chiazze di bruciato dappertutto proprio perché non avevano preso le necessarie precauzioni».
Ma basta un telone per salvare il terreno di gioco? «Si, ma deve essere ermetico, non far passare le eventuali bevande versate e sufficientemente elastico per attutire la pressione delle strutture del palco. Poi bisogna fare attenzione ad altri particolari».
Tornando ai concerti, è possibile che coesistano con un terreno erboso perfetto? «Assolutamente sì. Del resto li fanno dappertutto. Basta solo avere manutenzione e sapere quello che deve essere fatto prima dell’impianto del terreno e durante il concerto».
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