Una corsia azzurra delimitata da fiori, attorno al semplice feretro una curva stretta come quelle che lui aggrediva nei 200, alle pareti i manifesti delle sue cinque Olimpiadi e lo scorrere delle immagini con i momenti più belli della sua carriera. Pietro Mennea ha ricevuto l’omaggio di quanti lo hanno amato e ammirato. Nella casa dello sport italiano, dove il presidente Giovanni Malagò ha fortemente voluto ci fosse l’ultimo abbraccio al campione, il primo a ricevere «l’onore», in tanti, volti celebri, campioni di ieri e di oggi, ma anche semplici appassionati, hanno voluto ricordare quel ragazzo venuto dal Sud capace di stupire il mondo. Il carro funebre, sotto un cielo splendente, è arrivato in ritardo al palazzo del Coni, accolto dal presidente Malagò, mentre Franco Carraro, suo predecessore ai tempi d’oro di Menna, non è riuscito a trattenere le lacrime. «Il Coni ha quasi 100 anni e il Salone d’Onore non era mai stato dato per la camera ardente di un atleta – ha sottolineato Malagò -. In un secolo nessuno ha meritato questo onore? Non è una critica, ma una scelta di politica sportiva».
Aperte le porte del Salone, tra primi a salutare la signora Mennea, Manuela, a sfiorare la bara in un gesto d’affetto sono stati il campione olimpico del ring Nino Benvenuti e il campione del mondo come Dino Zoff. Mentre il presidente della Fidal, Alfio Giomi, annunciava ufficialmente che il prossimo Golden Gala, il 6 giugno, sarà intitolato al fuoriclasse di Barletta, il grande scalone d’accesso alla camera ardente vedeva salire tanti altri campioni olimpici, da Alessandra Sensini a Daniele Masala, da Alessandro Campagna a Michele Maffei, da Maurizio Damilano a Raimondo D’Inzeo. «Era un amico, ci tenevo a salutarlo» ha detto il cavaliere olimpionico a Roma nel 1960, che da poco ha superato gli 88 anni. Un amico, Mennea, era per tanti, che hanno testimoniato come quell’uomo apparentemente scorbutico fosse un compagno di stanza allegro, un conversatore brillante, una persona cara. «Non era un personaggio contro, era un personaggio a favore – ha sostenuto Malagò -. Forse un po’ integralista, ma se non fosse stato così probabilmente non avrebbe mai ottenuto certi risultati».
Anche il presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, ha voluto rendere omaggio a Mennea, mentre è cresciuto con il passare delle ore l’afflusso della gente «comune», spesso con un fiore in mano e con un occhio a Gianni Rivera, Walter Veltroni o Rosella Sensi. Tutti in fila per salutare un uomo che «ha regalato un sogno». Oggi alle 10 ci sarà l’addio a Mennea, nella cerimonia funebre a Santa Sabina. Per volere della famiglia, ci saranno tre orazioni funebri, affidate a Giovanni Malagò, Gianni Minà e al magistrato Ferdinando Imposimato.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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