Cerca
Close this search box.

L’addio a Ferruccio Mazzola, vissuto di corsa dietro al mito

Figlio di Valentino e fratello di Sandro, vinse lo scudetto con la Lazio

È sempre vissuto un passo indietro Ferruccio Mazzola, quasi nell’ombra, oscurato dal mito del padre Valentino e dai successi del fratello Sandro. Ieri se n’è andato, a 68 anni, dopo una lunga malattia. L’ex calciatore è morto a Roma, città nella quale visse le sue migliori stagioni sportive con la maglia della Lazio, società cui era molto affezionato.
Nato l’1 febbraio del 1945, Ferruccio Mazzola è stato un discreto centrocampista, che sapeva difendere, e soprattutto correva tanto. Non diventò mai un campione come il padre o il fratello, ma ha percorso onestamente tante stagioni di serie A, soprattutto con la Lazio. Vestì in biancazzurro dal 1968 al 1971, e poi dal 1972 al 1974, l’anno dello scudetto, una soddisfazione vissuta dalla panchina. Collezionò una sola presenza in quelle due stagioni, dopo le 85 nel precedente periodo biancoazzurro. Ferruccio giocò anche nella Fiorentina, nel Venezia e nel Lecce, ebbe meno fortuna nell’Inter.
Smesse le scarpette, Mazzola junior intraprese una seconda vita da allenatore, con alterne fortune. Nel 1985 vinse un campionato di C2, successo ribadito 3 anno dopo anche alla guida del Venezia. Allenò anche ad Alessandria, Perugia, Modena. Ferruccio cominciò a giocare al calcio fin da giovanissimo. Il padre Valentino era stato uno dei più grandi calciatori italiani, morto nel disastro di Superga insieme con il Grande Torino nel 1949, ed entrato nella leggenda. Quella tragedia segnò la famiglia Mazzola non solo sul piano degli affetti, ma anche sotto il profilo sportivo.
Ai figli di Valentino il calcio piaceva, ed era quasi un dovere morale scendere in campo sulle orme del padre. Sandro era titubante. Ferruccio lo convinse, per entrambi si aprirono le porte del grande calcio. Baffo al suo primo anno all’Inter vinse uno scudetto, era il 1973. Poi ebbe la carriera che sappiamo. Ferruccio, cui pure il talento non difettava, se la cavò con minor clamore. Molto clamore suscitò invece molti anni dopo, nel 2005, un libro di memorie in cui Mazzola junior puntò il dito sul doping accusando nientemeno che l’Inter di Herrera: «Helenio che dava le pasticche. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari». Quelle accuse segnarono la rottura tra i fratelli, una querela dai nerazzurri, e tanti sospetti aperti.
«Con Ferruccio se ne va una persona per bene. Tecnicamente valeva Sandro», ha detto Vincenzo D’amico, ex fantasista di quella Lazio scudetto, secondo cui «la convivenza col blasone di Sandro e del papà Valentino ne ha condizionato la carriera».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

 

Sartoria Italiana
Vesux

I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo blog è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. - Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo portale Tutti i contenuti di IamNaples possono essere utilizzati a patto di citare sempre IamNaples.it come fonte ed inserire un link o un collegamento visibile a www.iamnaples.it oppure al link dell'articolo.