Si chiama fame, rivalsa, gruppo, progetto, managerialità; cornetti la mattina, rassegna stampa in piscina, confronto tra i grandi campioni e i piccoli allievi. È lo Spirito Acquachiara, quel modo di fare aggregazione che ha spinto la società di Franco Porzio ai vertici della pallanuoto italiana in pochi anni, che ha fatto salire a 898 i giorni di imbattibilità casalinga e, superando Brescia e Posillipo per la fine dell’anno, potrebbero sfondare quota 1000. Un modus vivendi che ha rilanciato la pallanuoto napoletana grazie agli stessi uomini che negli anni d’oro del Posillipo avevano reso grande il circolo rossoverde. Dici Acquachiara e pensi al Posillipo con lo sponsor Carpisa-Yamamay, Franco Porzio, Massimo Pezzuti, lo storico massaggiatore Gigi Tomeo colui che nelle lontanissime trasferte russe riusciva ad organizzare una spaghettata a qualsiasi ora e latitudine. E poi Bencivenga, Scotti Galletta, Guidaldi, Brancaccio, Mattiello, Gambacorta, Fiorillo.
Per qualcuno un semplice addio, per altri litigate, porte sbattute e quella vittoria alla Scandone nei quali molti hanno visto un segno del destino. Ma in questa Acquachiara batte un cuore rossoverde, non solo perché gli ex sono tantissimi, ma perché la fame di successi di quel Posillipo appartiene oggi alla società di Franco Porzio.
«E come potrebbe essere altrimenti – racconta Massimo Pezzuti, ds della società oggi terza in classifica – lo si capisce dalle piccole cose. Ricordo quando al Posillipo, dopo la seduta in palestra, a turno c’era chi offriva i cornetti caldi. Oggi è lo stesso alla piscina della Mostra. Oppure vedere le famiglie che vengono in piscina, le stesse che hanno i figli ai corsi di nuoto. E per tutti c’è il collante del carisma di Franco Porzio».
Uno per tutti, tutti per uno. E la rivalità con il Posillipo è servita anche a rilanciare la pallanuoto partenopea. «Se ne parla di più ed è una sana rabbia sportiva – continua – I derby Acquachiara-Posillipo si avvertono anche nelle giovanili e di questo ne beneficiamo tutti». Alberto Petrucci e Andrea Scotti Galletta sono i responsabili delle giovanili dall’Under 13 all’Under 17, Roberto Brancaccio attacca alle 7 per i corsi di nuoto per adulti. Poi tutti indossano la calottina e si allenano con la prima squadra.
«Lavorare – spiega Scotti Galletta, ex capitano del Posillipo – ti dà la possibilità di confrontarsi con tutto il mondo Acquachiara. Con i ragazzini parliamo della partita del sabato, ci confrontiamo. E poi la rassegna stampa appesa in sede, gli articoli letti e commentati. Anche se c’è una differenza tra i successi dell’Acquachiara e quelli del Posillipo. Qui hai l’idea di un mondo che migliora in modo organico, lì eravamo tanti amici cresciuti insieme sin da piccoli».
Il futuro potrebbe essere l’Europa e allora si sprecherebbe un altro paragone. L’Acquachiara di Franco Porzio come il Napoli di De Laurentiis. Una neopromossa subito alla corte europea.
«Magari – ride Scotti Galletta – per ora va bene così. Di punti ne dobbiamo ancora conquistare, ma se fosse così anche noi avremmo realizzato una grande impresa dimostrando che poi non eravamo così male come molti ci consideravano».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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