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L’accusa: «A Siena Conte sapeva di due combine»

Perquisita l’abitazione dell’allenatore a Torino: copiati i dati del computer e sequestrato l’iPhone

Due partite decisive di un anno fa. Quando era ancora allenatore del Siena ma già si capiva che la sua carriera era destinata ad altri traguardi. La maledizione del tecnico juventino Antonio Conte è tutta lì, nel racconto del suo ex giocatore Filippo Carobbio, passato lo scorso anno allo Spezia ma da mesi, prima e più di ogni altra cosa, indagato e collaboratore della procura di Cremona nell’inchiesta Lastbet.
Preso anche l’iphone. Ieri i magistrati hanno deciso di perquisire la sua abitazione con un mandato in cui risulta essere indagato per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Hanno copiato tutto il materiale presente nel computer che tiene a casa a Torino e portato via l’Iphone, visto che la copia sul posto era impossibile. A caccia di telefonate e riscontri ulteriori a quelli, recenti, che sarebbero stati rintracciati nei suoi confronti. L’allenatore, che si è sempre detto tranquillo e pronto a collaborare con gli investigatori, sarebbe parte del sodalizio che truccava le partite per garantirsi vincite certe in un giro di scommesse miliardario.
La prudenza del gip  In realtà, nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri mattina nei confronti di 19 persone, il gip di Cremona Guido Salvini si mostra ancora piuttosto prudente: «Risulterebbe il coinvolgimento, ma è tutto da verificare e non in questa sede, di Antonio Conte, già importante giocatore della massima serie, all’epoca dei fatti allenatore del Siena». Eppure, nelle ultime ore magistrati e investigatori dello Sco avrebbero rintracciato i «riscontri» decisivi.
Novara-Siena  Tutto comincia con le accuse relative alla partita Novara Siena del 1° maggio 2011, finita 2-2. Nel raccontare la sua versione ai magistrati, Carobbio non ha esitazioni: «In Novara-Siena – dice – ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara». «Lo stesso allenatore, Antonio Conte- prosegue- ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio», i capi dell’organizzazione che sistemava le scommesse: «Venni contattato da Gegic e Ilievski i quali proponevano un risultato diverso dal pareggio o un pareggio con Over. Io risposi che non ero interessato e che non avrei neanche giocato». Il risultato del 2-2 andò più che bene, tanto per le squadre quanto per gli scommettitori.
Siena-Piacenza
Carobbio dice di aver saputo anche di un’altra partita del Siena combinata. Non fa il nome di Conte, almeno in questo caso, ma pure stavolta l’accordo sarebbe stato orchestrato dagli «zingari» e dal giocatore del Piacenza Gervasoni, per favorire la sua squadra: «Ho appreso con sorpresa che anche la partita Siena-Piacenza che aveva visto la vittoria del Piacenza fuori casa per 3-2, era stata combinata dagli zingari. Io avevo giocato ma non mi ero reso conto di nulla. Appresi nell’occasione che l’accordo degli zingari con i giocatori del Piacenza era nel senso di un Over. Dopo 20 minuti il Siena vinceva per 2-0 e, poco prima della fine del primo tempo segnò il Piacenza. A risultato over acquisito, cioè dall’inizio del secondo tempo, il Piacenza avrebbe giocato normalmente, vincendo alla fine per 3-2».
Albinoleffe-Siena
L’accusa più pesante nei confronti di Antonio Conte, però, sarebbe contenuta nella partita con l’Albinoleffe. Scrive il gip Salvini: «La partecipazione alla combine sportiva dell’intero staff tecnico societario senese viene ribadita da Carobbio in occasione della partita Albinoleffe-Siena (terminata 1-0), la cui pianificazione sarebbe iniziata addirittura al termine della gara di andata». Carobbio sembra ricordare i dettagli: «Al termine della gara Siena–Albinoleffe dell’8 gennaio 2011, l’allenatore in seconda, Stellini, chiese a me e Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno. Nel tardo pomeriggio, o in serata, del giorno prima della gara Albinoleffe–Siena del 29 maggio 2011, ci fu un ulteriore incontro fuori dal nostro albergo del ritiro al Park Hotel di Stezzano (Bg), dove vennero Luigi Sala, Dario Passoni (giocatori dell’Albinoleffe ndr) e Mirko Poloni, quest’ultimo collaboratore tecnico dell’Albinoleffe. Ci accordammo di concedere i punti all’Albinoleffe che ne aveva bisogno per andare matematicamente ai play out, ma chiedemmo di limitare la vittoria ad un solo gol di scarto; preciso che in settimana si parlò molto in società tra calciatori, allenatore e società, dell’accordo raggiunto con l’Albinoleffe. Poi alla fine fummo tutti d’accordo, squadra ed allenatore». Insomma, avrebbero saputo tutti, anche l’allenatore Conte.
Le conferme. In questo caso, il problema non è solo il verbale di Carobbi. Perché nelle scorse settimane la procura federale della Figc ha già convocato sia Poloni che Passoni. Ed entrambi hanno confermato l’accordo: «Ho sentito sia i calciatori del Siena che dell’Albinoleffe che si mettevano d’accordo: si sarebbe concessa la vittoria dell’Albinoleffe nel caso in cui, nel corso della partita, gli altri risultati avessero configurato un vantaggio dell’Albinoleffe a vincere la gara con il Siena» ha detto a verbale a metà maggio il vice allenatore dell’Albinoleffe Mirco Poloni.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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