Botte da orbi, bastoni spezzati sulla testa dei rivali, cinghiate micidiali, pugni, calci. Scene di ordinaria violenza, purtroppo, nel mondo del calcio. Ma che capiti all’esterno di un palasport di basket è un dato allarmante. La rissa gigantesca scatenata nel parcheggio del Palaruffini al termine di Manital Torino-Expert Napoli fa scattare l’allarma-sicurezza anche per lo sport dei canestri, nonostante che la matrice sia chiaramente calcistica: tra gli otto denunciati dalle forze dell’ordine (7 tifosi napoletani e un torinese), la metà erano già stati colpiti da Daspo, ovvero il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, misura introdotta al fine di contrastare il crescente fenomeno della violenza negli stadi di calcio. Ma che in realtà come norma di base riguarderebbe tutti gli sport.
Per il basket sembrava fantascienza e non si è mai pensato di applicarla, ma dopo i fatti di domenica la cosa va valutata sotto una luce diversa. «I supporter che solitamente seguono il Napoli Basket anche in trasferta sono appassionati dello sport dei canestri e non violenti. Questo lo sanno tutti – spiega il gm azzurro Antonio Mirenghi – e posso testimoniare che è vero attraverso un episodio capitato domenica proprio al Palaruffini. Prima della partita ho notato un gruppo di tifosi con i colori azzurri che non avevo mai visto prima. Erano proprio dietro la nostra panchina e urlavano “Toro– Toro”, rivolti agli juventini presenti sulle tribune. Insomma, più che per vedere il basket, era chiaro fossero lì per un altro motivo. I nostri affezionati supporter non erano ancora entrati e sono arrivati nell’impianto a partita iniziata. Dunque erano chiaramente due gruppi diversi. E noi ci teniamo a questa differenza perché il tifo calcistico violento deve restare fuori dai palasport. Intendiamoci, ben vengano i tifosi del Napoli che vogliono sostenerci, purchè lo facciano pacificamente».
E che i tifosi del basket non siano coinvolti nella rissa di Torino lo testimonia un supporter della Manital, Andrea Donizzetti, che scrive su Facebook nel gruppo «Nuovo Napoli Basket, tutti i tifosi in un solo gruppo»: «Sono un tifoso della PMS Torino, ero al palazzetto e volevo scrivervi per farvi i miei più sinceri complimenti per la partita ma soprattutto per un tifo stupendo, il gruppetto che è arrivato al palazzetto è stato correttissimo dall’inizio alla fine nonostante il nostro pubblico, ingiustamente, ha cominciato a fare cori contro di voi. Infatti ci sono rimasto davvero male, non mi è per niente piaciuta questa cosa. Complimenti, davvero, ormai è raro vedere qui in Italia questa correttezza».
I cori beceri durante la gara rivolti ai tifosi azzurri («Lavali col fuoco, Vesuvio lavali con fuoco») e che potrebbero aver ulteriormente acceso gli animi, vengono stigmatizzati dal presidente Maurizio Balbi: «I cori contro di noi non fanno mai piacere e ormai si sentono ovunque, quel che è assurdo è che siano arrivati anche nel basket. La componente è comunque calcistica, visto che, per esempio, nella trasferta di Brescia non successe niente. È bene fare i distinguo perché il basket resta uno sport per persone per bene e per famiglie, come è sempre stato. La cosa che mi dispiace di più è che questi episodi hanno fatto passare in secondo piano la nostra prestazione incredibile. Perché ovviamente il giorno dopo l’attenzione era rivolta ai fatti di cronaca. I playoff sono ancora possibili: ritengo che ci siano le condizioni numeriche per poterci sperare ancora. Sabato è la partita più importante della stagione e i ragazzi ci devono credere».
Fonte: Il Mattino.
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