L’Europa League è più vicina. La serata magica del San Paolo, ma ancor di più quella del Volskwagen Arena, donano due certezze al Napoli: la prima è quella di essere tornati in una semifinale di una competizione internazionale a distanza di ventisei anni. La seconda, non meno importante, è quella di aver ritrovato finalmente fiducia in SE stessi. Troppe volte quest’anno abbiamo assistito a cali di tensione da parte degli uomini di Rafa Benitez, e invece in questa doppia sfida tutto è andato liscio, senza sbavature. Non hanno deluso gli uomini chiave, come Higuain o Mertens, ma soprattutto hanno impressionato i “ritrovati” Hamsik e Callejon. Lo slovacco con la partita di andata si è ripreso con forza il timone del centrocampo azzurro, mentre l’ex Real con il gol nella partita di casa ha, qualora ce ne fosse stato bisogno, archiviato la pratica. Dall’altra parte il Wolfsburg, squadra fino a dieci giorni fa temutissima, seconda in campionato e dietro solo al Bayern di Guardiola. Per ben sei volte invece Benaglio ha dovuto raccogliere il pallone dalla propria porta, tra andata e ritorno, con sconsolata partecipazione di tutta la difesa tedesca. Adesso il Napoli, con i dovuti scongiuri, si presenta come la vera favorita del torneo, o comunque con un biglietto da visita non da poco. Il drago verde della Volkswagen, come suggerisce la vignetta, è stato annientato a suon di cannonate dal plotone partenopeo, che attende il prossimo avversario: gli ucraini del Dnipro.
A cura di Danilo Zanghi
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