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La tessera del tifoso è illegittima. Il Consiglio di Stato: «Pratica scorretta»

Accolto l’appello del Codacons: contestata la carta di credito ricaricabile. Fallisce il tavolo della pace: liti tra i big del calcio

ROMA – La tessera del tifoso, nelle forme in cui è ora previsto il rilascio, è illegittima in quanto può rappresentare una pratica commerciale scorretta. Lo indica il Consiglio di Stato – secondo quanto fa sapere il Codacons – che ha accolto l’appello presentato dalla stessa associazione e da Federsupporter contro una decisione del Tar del Lazio.

«Il Consiglio di Stato – fa sapere l’associazione – ha accolto l’appello presentato da Codacons e Federsupporter contro la decisione del Tar del Lazio che nelle scorse settimane aveva respinto il ricorso avverso la tessera del tifoso presentato dalle due organizzazioni. Codacons e Federsupporter contestavano in particolare il fatto che per ottenere la tessera e, di conseguenza, abbonamenti e biglietti, i tifosi fossero costretti ad acquisire una carta di credito ricaricabile, circostanza che rischia di condizionare le scelte economiche dei tifosi/consumatori».

Il Consiglio di Stato, prosegue il Codacons, accogliendo l’appello, ha motivato sostenendo che «l’abbinamento inscindibile (e quindi non declinabile dall’utente) tra il rilascio della tessera di tifoso e la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata potrebbe condizionare indebitamente la libertà di scelta del tifoso-utente e potrebbe pertanto assumere i tratti di una pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del consumò». Sulla base di queste motivazioni, conclude l’associazione, «i giudici del Consiglio di Stato ordinano al Tar del Lazio di fissare una nuova udienza e discutere nel merito il ricorso presentato da Codacons e Federsupporter, valutando quindi la sussistenza delle illegittimità denunciate dai due enti».

«Passi in avanti non ce ne sono stati: la buona volontà non è stata premiata». Così il presidente del Coni Gianni Petrucci ha confermato che il cosiddetto “tavolo della pace” per chiudere calciopoli non ha avuto esiti positivi. All’incontro erano presenti Massimo Moratti e Andrea Agnelli.

«Non voglio dire che è una sconfitta del calcio, e in ogni caso sono a posto con la coscienza». Lo ha detto il presidente del Coni Gianni Petrucci, al termine dell’incontro tra i dirigenti del calcio italiano al cosidetto ‘tavolo della pacè. «Non lo considero un fallimento – ha aggiunto Petrucci commentando il nulla di fatto – ho messo cuore ed entusiasmo. Anche senza aver raggiunto un risultato proveremo a guardare avanti. Dovevamo lenire una ferita ancora aperta. È un tentativo non riuscito e basta».

«Petrucci ci aveva chiamato qui e posso dire che siamo rimasti sulle posizioni che ognuno aveva». Il presidente onorario della Fiorentina, Diego Della Valle, sintetizza così l’esito del tavolo della pace convocato dal presidente del Coni Petrucci per riportare il sereno nel mondo del calcio. L’incontro è durato 4 ore e mezzo. «Noi siamo disponibili a discutere di tutto», ha aggiunto Della Valle.

«Noi volevamo sapere perchè eravamo finiti in calciopoli – ha aggiunto Della Valle – per noi la questione si chiude quando ci verranno riconosciute le nostre ragioni». Quanto all’incontro a cui hanno preso parte il presidente dell’Inter Massimo Moratti, della Juve, Andrea Agnelli, e del Napoli, Aurelio De Laurentis, l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani secondo Della Valle ha detto «Petrucci ci ha chiamato, è stato un incontro civile da parte di tutti ma ognuno è rimasto sulle sue posizioni».

Fonte: Il Mattino.it

La Redazione

M.V.

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