Tanta teoria, abbinata alla pratica. Il Napoli di Benitez dalla prossima stagione dovrà interpretare un nuovo modulo di gioco: un quattro- due- tre- uno: passare da una difesa a cinque in fase passiva ad una a quattro richiederà ore di lavoro. E non sarà facile trasmettere a difensori, abituati a giocare a tre, ed a centrocampisti, abituati ad avere riferimenti (e sostegni) sugli esterni, adattarsi subito ai nuovi schemi. Benitez comincerà da oggi a spiegare il suo credo tattico. E poi gradatamente si passerà a perfezionare i meccanismi.
Un ruolo strategico, poi, sono chiamati a recitare le tre pedine che stazionano tra i due centrocampisti e la punta centrale. Uno dei tre, a turno dovrà abbassarsi per creare densità nella zona centrale e dare un aiuto in fase di filtro. Per poterlo applicare con continuità occorrono intelligenza tattica nonché dinamismo. E’ in fase propositiva, invece, che il Napoli potrebbe trarre vantaggi non indifferenti. Gli esterni si trasformano in attaccanti aggiunti e non dovranno coprire l’intera linea laterale. E colui che gioca tra le linee (Hamsik) ha licenza di fiondarsi negli spazi e battere a rete. Compito altrettanto importante ricopre la punta centrale (non ancora acquistata). A lui spetta il ruolo di guastatore e di sponda. E sempre a lui quello del terminale offensivo capace di fare qualche gol in più. Difficile arrivare ai trenta gol di Cavani ed altrettanto arduo superare gli inevitabili raffronti, almeno inizialmente.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.P.
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