Per scongiurare ulteriori assalti al proprio gioiello, il Napoli ha in mente di ricomprare Cavani, senza badare a spese. Ormai sembra rassegnato perfino il vorace presidente del Real Madrid, Florentino Perez, all’idea che De Laurentiis non farà sconti per il suo pupillo uruguaiano. E lo ha capito anche il Matador che un po’ alla volta prova a farsene una ragione. Quel contratto siglato l’estate scorsa non è una gabbia e lui non si sente un prigioniero del Napoli e di Napoli.
Se dovesse restare in azzurro, per Edi non sarebbe una soluzione di secondo piano. In fondo, il bomber di Salto è stato il primo a mettere i paletti con i suoi due agenti, Anellucci e Triulzi: «Se non vado al Real resto a Napoli». Dunque, né Manchester City, né Chelsea. Né tantomeno i russi dello Zenit San Pietroburgo che pare siano pronti a un nuovo assalto. Lo scorso anno, per intenderci, De Laurentiis respinse un affondo da 55 milioni di euro e la squadra di Spalletti virò su Hulk.
Il che è tutto dire. E allora il Napoli, visto quello che c’è in giro, prova a riprendersi il suo fenomeno capace di segnare 104 gol in tre stagioni. L’esborso per la trattativa è già previsto: l’innalzamento dell’ingaggio dagli attuali 4,5 milioni l’anno attuali ai 6 milioni di euro e il prolungamento di un anno del contratto, fino al 2018. E, la novità, la cessione di almeno il 50 per cento dei diritti d’immagine. Questa sarebbe l’offerta base intorno a cui lavorare. Benitez, da parte sua, che dell’aspetto economico della vicenda non si occupa, si dice sicuro di potere allenare ancora il più forte calciatore del momento.
Il matrimonio, dunque, non è detto che finisca. Anzi. Ma se continuerà sarà assai costoso, bisogna dirlo. Perché alla fine per il Napoli si tratta di un investimento di oltre 60 milioni di euro lordi a stagione. Un nuovo matrimonio da celebrare senza clausola rescissoria, con altri bonus e premi. Ma soprattutto con una revisione drastica dei diritti di sfruttamento dell’immagine.
Paletto ingombrante. De Laurentiis parte da un dato: se da sette anni chiude il bilancio in attivo, se Milan, Inter e Juve fatturano il doppio ma chiudono con un disavanzo di decine di milioni, qualcosa lui avrà pur dimostrato. È un presidente che sa fare impresa e che è stato tra i primi in Italia a pretendere per sé la gestione esclusiva dei diritti d’immagine. In pratica, tutti i giocatori azzurri, Cavani incluso, cedono dietro compenso i propri diritti a favore delle iniziative istituzionali del Napoli. Le facce di Cavani, come quella di Hamsik, Cannavaro e così via vengono usate per pubblicizzare la campagna abbonamenti e tutte le iniziative di marketing legate al club azzurro. E a promuovere gli sponsor del Napoli.
Ecco, il punto è questo: Cavani, divenuto personaggio da vetrina internazionale, sognato da tutti i top club d’Europa, difficilmente sembra disposto ad accontentarsi delle percentuali attuali sullo sfruttamento della sua immagine che lo legano alla società azzurra.
La busta paga di un top player incide sugli introiti nella misura del 60%: tutto il resto arriva dagli sponsor. Un tesoretto che arriva soprattutto da ditte di abbigliamento, con contratti che possono superare anche i 5 milioni all’anno. In più Cavani vorrebbe per sé una percentuale maggiore legata alla vendita delle magliette che portano il suo nome.
Insomma, la partita è ancora aperta. Intanto Cavani è il primo giocatore in Italia su cui si può scommettere sulla sua permanenza in serie A: il Matador sarebbe uno degli obiettivi di Mourinho e l’approdo nel campionato inglese è piazzato a 1,75. Se la spunterà Rafa Benitez, un altro anno di serie A è quotato a 2,80. L’arrivo nella Liga è dato a 3,50.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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