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La Stampa – Juventus, schiaffo di Bonucci a Dybala nell’intervallo della finale di Champions

Clamoroso retroscena sulla finale di Cardiff

L’errore è pensare che uno sfogo, un battibecco, una litigata, anche violenta, con l’adrenalina della partita e nella concitazione di uno spogliatoio, possano troncare amicizie, allontanare compagni che si conoscono da anni (vincenti), sbriciolare squadre che sono passate da vittorie e sconfitte, appunto. Poi però c’è la curiosità di chi scrive e quella di chi legge. Ecco, allora, cos’è successo nell’intervallo della finale di Champions, e un po’ anche alla fine, nello spogliatoio di Cardiff. Da tempo s’aggiravano leggende metropolitane sul web, ricostruzioni parziali, smentite, come quella dell’ad Beppe Marotta, la scorsa settimana: «Io c’ero, e si è trattato solo di qualche discussione tattica». Per dirla come lui, «bugie bianche»: di quelle dette a fin di bene.

S’inizia con il «giallo» a di Dybala: ovvero, l’ammonizione che l’attaccante prende contro il Real Madrid dopo appena 12 minuti e che, basta guardare il resto della partita, un po’ lo condiziona. Del resto, all’esordio con l’Argentina, Dybala era stato espulso nel primo tempo, per colpa di due gialli: chiamala se vuoi, psicosi. Dev’essere stata pure la sensazione di Bonucci che, tornato negli spogliatoi, glielo fa notare, a muso duro. In sintesi: Paulo, da quel momento in poi hai tirato la gamba indietro, hai smesso di giocare. Sveglia! Con aggiunta di un buffetto, nella versione buonista di alcuni, di uno schiaffo, in quella più ruvida di altri. Tutte persone presenti, alla scena. Il fine è la vittoria, i modi spicci. Dani Alves, anche alla fine, lo consolerà. E chissà se già in quel momento gli verrà in mente il consiglio poi riferito in mondovisione, alla tv brasiliana: «Dybala è un grande, ma per migliorare, un giorno, dovrà andare via dalla Juve». Anche se poi, nel frattempo, via da Torino ci vuole andare il brasiliano, che ha chiesto (e quasi ottenuto) la risoluzione del contratto. Un addio gratis, come era arrivato.

Alto temperamento si registra anche tra Bonucci e Barzagli, due uniti dalla Bbc e da un ottimo rapporto, anche fuori dal campo. Ma, si sa, sul momento prevale la trance agonistica. Bonucci fa notare che Marcelo, sulla destra, ha fatto male alla Juve, e non lo dice a voce bassa: anzi. Risposta di Barzagli, uno che non s’arrabbia (quasi) mai, ma quando succede, non prende scorciatoie. Difatti, risposta al vetriolo, della serie, chi la fa l’aspetti: caro Leo, se tu avessi messo il piede sul rasoterra di Cristiano Ronaldo, non avremmo preso gol. 1-1 e palla al centro. Peccato che poi, la finale, sia finita 4-1 per il Real. Ma non certo per il confronto, anche ruvido, negli spogliatoi. Al quale, due settimane più tardi, nessuno pensa più.

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