E allora che accade? Il sito web www.iamnaples.it riferisce, pubblicandone il video, che Diego Armando Maradona, il “Masaniello argentino – napoletano” avrebbe assunto nei confronti di Mazzarri lo stesso atteggiamento che finì col portare il Napoli ai grandi successi della sua storia. Una lunga chiacchierata in una delle sale di Palazzo Masaniello al Rettifilo di Napoli dove spiega e racconta tutto: la sua vita, il suo inizio, nel 1984, fino ai giorni nostri e la importante gara di venerdì al San Paolo: “è molto più importante questa che è il ritorno”, lo riferisce! E’ una mia analisi dopo averne osservato le immagini ed ascoltato la polemica sulle posizioni in campo di Cavani, Hamsik ed Insigne nella partita di Udine.
Ha l’aria di chi è concentrato e determinato, Mazzarri però deve sapere (e ci dovrebbe pensare l’ottimo Peppino Santoro) che è tatticamente e calcisticamente sbagliato, sul traguardo di un campionato esaltante, ricco di errori sì ma anche di tantissime emozioni, doversi trovare a commentare maggiormente l’interessamento di Roma e Inter per lui. Un botta e risposta tra giornali, siti web, televisioni (persino Maradona ne ha parlato, ndc) con risposte di sms anonimi. Solo chi ha fatto calcio (dalla Serie A all’Intersociale) sa quanto (avverbio di quantità) possano distrarre dall’obiettivo le voci vere o false che siano quando ci si è concentrati su un obiettivo. Faccia chiarezza Walter Mazzarri. Nessuno lo costringe a rimanere a Napoli e nessuno trama per farlo andare via. Legittimo se avesse aspirazioni verso un top team. Ce lo faccia sapere, nel suo interesse, della proprietà del Napoli Calcio, dei suoi collaboratori, dei tantissimi canali di informazione interessati al caso. Ieri un collega milanese diceva: “….sai contatto c’è stato……” Un dire e non dire che è l’esatto antitesi di come andrebbe fatta l’informazione. Infatti, qualcuno sostiene che il mister si senta spesso tradito. Da chi? Ma…alcuni colleghi sono diventati ostici e fanno il doppio gioco. E la stampa del Nord si azzuppa il pane! Il Napoli sta dando fastidio a tutto l’establishment della macroregione paventata e sognata dal nuovo Presidente della Regione Lombardia; a tutti. Da fastidio che è seconda in classifica; da fastidio che ha campioni come Cavani e Hamsik; da fastidio che il calciatore più bravo di tutti i tempi senta attrazione per le sue strade, la sua aria, i suoi ristoranti, i suoi vicoli, il suo tutto.
Però, adesso Mazzarri non può perdere la pazienza, e, se lo ritiene opportuno, nel suo interesse, della squadra ed anche di tutti coloro che lo hanno sostenuto (come il sottoscritto, sin dal giorno dopo il suo arrivo, dopo quel Napoli – Bologna, in trasmissione, a Televomero) deve sistemare le…..pendenze con De Laurentiis. Il Napoli, se vuole dimostrare a tutte le componenti del calcio, di essersi inserito nel gotha calcistico europeo e mondiale, avere già pronti per il giorno dopo la fine del campionato i tre acquisti che mancano, cioè il terzino dal passo rapido, un mediano incontrista ed un altro Cavani. Poi Mazzarri deve chiarire con il Presidente, che è anche la Proprietà, il futuro di Vargas, Fernandez e di tutti quelli che torneranno dai prestiti; infine, sempre Mazzarri sistemerà chi è sospettato di doppio gioco. Ma chi sarebbero quelli del doppio gioco? La verità sai che scotta.
La situazione del Napoli, comunque, è chiaro, è florida. Il bilancio parla chiaro. Secondi in classifica, a sei punti dalla Juventus.
C’è poi la difficoltà, sul piano interpretativo, a capire di calcio. O a parlarne ma in maniera sballata e solo in base a dilettevoli esperienze giovanili o culturali di almanacchi, che, si sa, forniscono una cultura statistica, ben diversa da quella vera.
Non per niente De Laurentiis si è piccato un giorno di aver rinunziato a calciatori napoletani, quando gli si è presentata la possibilità di riportare di nuovo a Napoli, Antonio Floro Flores del Rione Traiano o Bocchetti che è di Miano. Sarà stata la delusione del fallimento della trattativa Criscito (che è di Volla), che ha preferito la Russia al Napoli? Scherzava?
Paolo Palermo, procuratore di Floro, che non giudica De Laurentiis un micco, conosciuto l’episodio si è fatto delle matte risate: il foltissimo gruppo di procuratori napoletani, presenti in quei giorni all’Ata Hotel di Milano, non è riuscito a stabilirlo. Così Floro è ritornato alla sua Udine, per poi passare, quest’anno,al Genoa. Antonio Nocerino di Santa Lucia veste la maglia del Milan, Bocchetti è rimasto in Russia e tanti altri napoletani in giro per l’Italia, l’Europa e il Mondo.
D’altro canto si incomincia a intuire dalle inclinazioni delle sue amicizie da che parte va a parare il buon Aurelio.
La gente non ha mandato giù il cambio (con l’adesione di Mazzarri) di rotta politica (puntare solo sul campionato, illudendosi di poter affrontare l’Europa League con il Napoli2 e quindi i turnover, specie quello con i cechi). Mortificati i circa quattrocento tifosi napoletani che si sono sobbarcati l’onere economico, fisico, morale e sportivo di raggiungere la Repubblica Ceca.
De Laurentiis esita troppo nelle decisioni da prendere. Ballonzola un po’ di qua e un po’ di la. Alla fine finisce con lo stancare gli ingenui e se stesso, innanzitutto. E, poi, via, De Laurentiis, chi chiede chiarimenti; dovrà pur, o prima o dopo, chiarire se stesso. Come si fa a pensare, don Aurelio, ad un Napoli affidato ai “manager”, “agli scout”, al Sindaco ed al Prefetto?
Qual è il suo programma? Chiarisca il suo atteggiamento sullo Stadio, sul Settore Giovanile, sulla Comunicazione e sull’Informazione (dalle mixed zone a Napoli Channel; dalle video conferenze ai rapporti con tecnici e giocatori).
Non si stancano certo quanti sanno veramente di calcio e a galla ci restano sempre.
In una ipotetica scala di valori è da dire comunque che De Laurentiis è largamente al di sopra di Ferlaino, nonostante questi abbia vinto due scudetti ed aveva a disposizione della Prima Squadra e del Settore Giovanile, il Centro Paradiso di Soccavo e il Centro di Marianella.
Venerdì, poi, in campo, in un San Paolo gremito: una sfida affascinante, importantissima e propedeutica al cammino degli azzurri.
E mi fermo.
NANDO TROISE
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