Mamma mia, che schifezza di Napoli. E una volta manca la concentrazione (con l’Inter), la volta successiva la voglia di vincere. E il fatto che in campo c’era il Napoli-2 non addolcisce la pillola: non era una gara in cui fare gli schizzinosi, perché in una stagione così anche il passaggio del turno in Europa League è cosa preziosa. E prima si conquista e meglio è per tutti. Aurelio De Laurentiis è rimasto in silenzio questa volta: nessun tweet per commentare la figuraccia di Berna dove il Napoli è apparso debolissimo, spaventato, immobile. Ma anche: sgangherato, costruito male e guidato peggio. Disastroso in difesa, debole a centrocampo,inesistente in attacco. «C’erano tante riserve in campo, ma eravamo sicuri che questa squadra poteva battere lo stesso lo Young Boys. Ma è chiaro che ci siamo sbagliati ». Ghoulam non fa che toccarsi a ripetizione la cresta simil-Hamsik mentre ripete queste parole tipo mantra. Un turnover forsennato,che fa venire alla mente le scelte-suicide di Mazzarri contro il Dnipro, sempre in Europa League. Perché sia chiaro: giusto alternare la rosa, ma non in questa maniera. Perché c’è sempre la faccia da salvare. Cosa che il Napoli non riesce a fare. Il Napoli che invece affronta lo Young Boys somiglia più che altro a quelle formazioni che si mandano in campo nei triangolari estivi, ma nella terza partita da 45’ che conta meno di tutte. Fuori ruolo, fuori condizione e qualcuno pure fuori con la testa. Higuain, Hamsik e Callejon a riposo, tutti e tre insieme. Con Michu, Zapata in campo dal primo minuto, come testimonial di come gli errori del Napoli siano – in parte – legati alle scelte del mercato estivo. Qui non si tratta di non avere in campo l’avatar di Higuain: qui si tratta di non avere uno straccio di attaccante di riserva. Perché il colombiano vive di lampi, ma appare sempre fuori dal contesto. A gennaio si deve correre ai ripari, come si doveva correre ai ripari a luglio e agosto. Fa sorridere pensare, con il senno del poi, alle parole di Bigon pochi minuti prima dell’inizio del match: «Il turnover serve per rafforzare la rosa… il mercato? Sono le prestazioni e la classifica che possono darci delle indicazioni. Che ora non ci sono». Troppo poco ha anche fatto Benitez per giustificare un esito diverso. Passivo e intontito dall’inizio alla fine, aveva la possibilità di chiudere qui a Berna, contro la quarta forza del campionato svizzero, il discorso qualificazione. E invece, la vittoria dello Sparta Praga a Bratislava mette in tre tutte sullo stesso piano. E ci mancherebbe pure che in un girone del genere il Napoli non arrivasse primo. «Dobbiamo imparare a non prendere gol così, abbiamo incassato una rete troppo facilmente»,ripete Ghoulam a bordo campo. Forse è presto per parlare di un altro anno sprecato, però gli indizi ci sono tutti. Eppure a vedere tutta quella disorganizzazione, quella confusione, quell’ostinazione nel ripetere sempre gli stessi errori e nel non capire quale fosse la via d’uscita. Ma qui è arrivato un momento in cui venga detto chiaramente cosa ha Michu: non può essere solo un problema di ambientamento o di adattamento al gioco di Benitez. Si è presentato dicendo che era una seconda punta,ma ieri ha fatto qualsiasi cosa tranne che fare la seconda punta. Benitez è un allenatore che sa bene che perdere con lo Young Boys significa avere una squadra davvero modesta. Lo è in Italia, come lo sarebbe a Liverpool o a Valencia o al Chelsea.
Fonte: Il Mattino
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