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“La squadra è viva e con un Matador così si torna in Champions”

L'opinione di Salvatore Caiazza

Ad un certo punto sembrava che l’incantesimo si fosse rotto. Sul 2-0 per l’Udinese ci si stava già  preparando a criticare un Napoli ormai andato. Sarebbe stato facile impallinare Mazzarri e soci se  fosse finita con il vantaggio dei friulani. Si sarebbe detto che dopo il crollo in Champions la squadra azzurra avrebbe dovuto dire addio anche ai sogni di gloria in campionato. Sarebbero partiti i soliti  processi per bacchettare l’allenatore reo di aver lasciato a casa Lavezzi e di aver schierato una   formazione con un bel po’ di cambi. Invece, grazie ad un Cavani scatenato, è stato tutto rispedito al mittente. Il Napoli ha dimostrato di essere vivo e se Handanovic non avesse fatto un miracolo,  addirittura adesso si starebbe festeggiando una vittoria. Ma questo pari sa di successo. Nessuno  avrebbe immaginato che i partenopei, stanchi fisicamente e mentalmente per le fatiche europee,  riuscissero a ribaltare un risultato ormai scritto. Dopo il raddoppio di Di Natale i giochi sembravano  fatti ed invece c’è stata una reazione eroica che fa ben sperare per la rincorsa al  terzo posto. Un  terzo posto che è ad un solo punto. Proprio così, tra il Napoli e la zona Champions c’è una  lunghezza di differenza. Impensabile fino a qualche mese fa. Una partita alla volta il gruppo di  Mazzarri ha conquistato molte posizioni e oggi si trova subito dietro alla Lazio in condominio  proprio con l’Udinese. C’è poco da dire sulla partita. Il presidente Pozzo ha attaccato l’arbitro per  aver danneggiato la sua squadra. È sembrato un po’ troppo il suo sfogo. Fabbrini ha fatto di tutto  per farsi espellere mentre il rigore causato dall’ex Domizzi era netto. A rammaricarsi deve essere il  Napoli che nel primo tempo si è fatto beffare nell’unica ripartenza degli avversari facendosi trovare spiazzato. Dal possibile vantaggio su calcio di punizione è stato costretto a subire il gol di Pinzi su   uno svarione difensivo. Anche nella ripresa il centrocampista ha preso in velocità Cannavaro e  compagni consentendo a Di Natale di segnare il suo diciannovesimo gol in campionato. Sembrava tutto scritto ma non si era fatto i conti con un Napoli duro a morire. Eppure quel rigore sbagliato da  Cavani aveva fatto pensare ad un’altra notte piena di delusione. L’uruguaiano, invece, si è ricordato  di essere un bomber con gli attributi e prima su punizione e poi con un sinistro di forza ha rimesso  le cose a posto. L’esultanza dopo il 2-2 la dice lunga su come il Matador proprio non voleva perdere  anche al Friuli. Oltre alla maglietta si è tolto addirittura la canotta mostrando un fisico invidiabile.  Si è beccato un’ammonizione da regolamento ma quella fotografia mostra la voglia matta di un  calciatore di lottare ancora molto per il Napoli. È la risposta a chi insiste a creare dissidi all’interno  dello spogliatoio parlando di mercato. Si continua a volere i Tre Tenori lontano dal Golfo nel caso in cui non si dovesse riconquistare la Champions League. Ebbene, attualmente la zona dell’Europa che conta è dietro l’angolo e difficilmente la si perderà di vista se il Napoli continuerà a giocare  come sa. Ma adesso concentriamoci sulla Coppa Italia. Mercoledì c’è un’altra notte importante  dove c’è in palio una finale storica.

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

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