Ad un certo punto sembrava che l’incantesimo si fosse rotto. Sul 2-0 per l’Udinese ci si stava già preparando a criticare un Napoli ormai andato. Sarebbe stato facile impallinare Mazzarri e soci se fosse finita con il vantaggio dei friulani. Si sarebbe detto che dopo il crollo in Champions la squadra azzurra avrebbe dovuto dire addio anche ai sogni di gloria in campionato. Sarebbero partiti i soliti processi per bacchettare l’allenatore reo di aver lasciato a casa Lavezzi e di aver schierato una formazione con un bel po’ di cambi. Invece, grazie ad un Cavani scatenato, è stato tutto rispedito al mittente. Il Napoli ha dimostrato di essere vivo e se Handanovic non avesse fatto un miracolo, addirittura adesso si starebbe festeggiando una vittoria. Ma questo pari sa di successo. Nessuno avrebbe immaginato che i partenopei, stanchi fisicamente e mentalmente per le fatiche europee, riuscissero a ribaltare un risultato ormai scritto. Dopo il raddoppio di Di Natale i giochi sembravano fatti ed invece c’è stata una reazione eroica che fa ben sperare per la rincorsa al terzo posto. Un terzo posto che è ad un solo punto. Proprio così, tra il Napoli e la zona Champions c’è una lunghezza di differenza. Impensabile fino a qualche mese fa. Una partita alla volta il gruppo di Mazzarri ha conquistato molte posizioni e oggi si trova subito dietro alla Lazio in condominio proprio con l’Udinese. C’è poco da dire sulla partita. Il presidente Pozzo ha attaccato l’arbitro per aver danneggiato la sua squadra. È sembrato un po’ troppo il suo sfogo. Fabbrini ha fatto di tutto per farsi espellere mentre il rigore causato dall’ex Domizzi era netto. A rammaricarsi deve essere il Napoli che nel primo tempo si è fatto beffare nell’unica ripartenza degli avversari facendosi trovare spiazzato. Dal possibile vantaggio su calcio di punizione è stato costretto a subire il gol di Pinzi su uno svarione difensivo. Anche nella ripresa il centrocampista ha preso in velocità Cannavaro e compagni consentendo a Di Natale di segnare il suo diciannovesimo gol in campionato. Sembrava tutto scritto ma non si era fatto i conti con un Napoli duro a morire. Eppure quel rigore sbagliato da Cavani aveva fatto pensare ad un’altra notte piena di delusione. L’uruguaiano, invece, si è ricordato di essere un bomber con gli attributi e prima su punizione e poi con un sinistro di forza ha rimesso le cose a posto. L’esultanza dopo il 2-2 la dice lunga su come il Matador proprio non voleva perdere anche al Friuli. Oltre alla maglietta si è tolto addirittura la canotta mostrando un fisico invidiabile. Si è beccato un’ammonizione da regolamento ma quella fotografia mostra la voglia matta di un calciatore di lottare ancora molto per il Napoli. È la risposta a chi insiste a creare dissidi all’interno dello spogliatoio parlando di mercato. Si continua a volere i Tre Tenori lontano dal Golfo nel caso in cui non si dovesse riconquistare la Champions League. Ebbene, attualmente la zona dell’Europa che conta è dietro l’angolo e difficilmente la si perderà di vista se il Napoli continuerà a giocare come sa. Ma adesso concentriamoci sulla Coppa Italia. Mercoledì c’è un’altra notte importante dove c’è in palio una finale storica.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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