Le domande s’inseguono e si ripetono, danzando tra l’erba e la saletta medica che sta al di qua della fatica: come sta Pandev? E come se la passa pure Insigne? Ma Campagnaro, invece? Il Cagliari rimane ancora distante, perché l’Aik lascia conseguenze nelle gambe, nel fisico appesantito dal volo notturno, nella distribuzione del lavoro da consegnare con cautela: e il turn-over, quel passo obbligato, va aggiornato. Il Napoli dei titolarissimi è teoricamente fatto ma in pratica è ancora tutto da disegnare, aspettando un ok che vale, eccome se vale, perche la disponibilità di Campagnaro rappresenta l’architrave d’una difesa eventualmente da rivedere: e allora, l’antivigilia d’una gara non ancora decifrabile diviene decisiva, e i fratini e le casacchine del sabato si trasformano in indicazioni definitive.
TUTTI I SI’… – Le certezze però non mancano: Maggio non ha controindicazioni fisiche da segnalare e la corsia di destra torna ad essere la sua, come da copione; e a sinistra, invece, rispetto alla formazione iniziale del giovedì sera, spazio a Zuniga, che va recuperando gradualmente la condizione, che ha gamba ed ha potuto riposare a sufficienza. In mezzo, il tandem che sembra annunciato si compone di Behrami ed Inler, ma Dzemaili ha fatto crescere le proprie quotazioni a vista d’occhio e non solo – o non tanto per il gol – quanto per il dinamismo, la presenza costante nella partita, la sua vocazione al sacrificio. Sono vietate divagazioni su Hamsik, titolarissimo per eccellenza, il capo-saldo del progetto tattico, la variabile che fa impazzire, andandosene tra le linee o facendo il terzo offensivo: il leader dalla cintola in su ha tirato il freno in Svezia, può rimettersi al comando delle operazioni. La guida difensiva, ovviamente, resta Cannavaro, ch’è stato risparmiato in Europa League e può invece riafferrare il proprio ruolo, come De Sanctis, pilastri d’una difesa alla ricerca della inviolabilità perduta ormai da tre settimane.
ED UN NI – Il resto è da rileggere attraverso il bollettino medico d’una trasferta nella quale, a sorpresa, Campagnaro è sfilato via dall’organico: tutta colpa di una distorsioncina, si dice, che ne ha suggerito un pizzico di cautela. Al mattino, il buon giorno è nella corsa apparentemente sciolta, nell’allenamento che induce all’ottimismo; però qualche perplessità – piccola – rimane e condiziona: la presenza dell’argentino non comporterebbe alcun tipo di ribaltone, risistemando Gamberini sul centro-sinistra; ma è l’eventuale rinuncia di Mazzarri ad uno dei suoi fedelissimi che spingerebbe a immaginare una sistemazione differente. Senza Campagnaro, sul centro-destra, finirebbe per scivolare l’ex viola e sulla zona opposta della difesa, la maglietta del titolare se la contenderebbero Britos o Aronica, i due mancini naturali che originariamente, nelle intenzioni dell’allenatore, rappresentavano i destinatari delle competenze. Come sta Campagnaro? a volte basta una risposta per completare una formazione…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.