L’Italia doma il bau-bau spagnolo e cava un gran pareggio a Danzica nel match d’esordio agli Europei (1-1), in tribuna il presidente Napolitano in visita in Polonia. Gioca un primo tempo di grande sacrificio e contenimento, imbrigliando il gioco spagnolo. Viene fuori nella ripresa, quando la partita si fa più aperta, e mette paura alla Spagna andando in vantaggio con Di Natale (60’). Ma gli spagnoli acciuffano il pari nel giro di quattro minuti (Fabregas).
Con le squadre allungate, la ripresa è stata una girandola di emozioni. Due occasioni aveva l’Italia per andare di nuovo in vantaggio (77’ Di Natale, 88’ Marchisio), ma una Spagna più arrembante e veloce insidiava quattro volte la porta di Buffon che compiva tre miracoli su Fabregas, Iniesta e Torres. Poi Torres a sei minuti dalla fine si divorava la palla-gol della vittoria spagnola.
E’ stato un match aspro nella sua prima parte, è stata una bellissima partita nella ripresa. Nei primi 45 minuti, il pressing azzurro e la lentezza della manovra spagnola bloccavano il confronto. Nel secondo tempo, con l’Italia più convinta e meglio organizzata in attacco con i cambi di Prandelli, l’equilibrio della gara diventava precario con occasioni da una parte e dall’altra di vincere.
La Spagna si schiera a sorpresa senza un vero attaccante (Torres entrava al 73’). Del Bosque gli preferisce Fabregas per avere in fase offensiva quattro artisti del Barcellona (Xavi, Busquets, Fabregas, Iniesta). Prandelli conferma le previsioni della vigilia. Difesa a tre con De Rossi centrale fra Bonucci e Chiellini. Centrocampo a cinque col debutto di Giaccherini a sinistra. Cassano in appoggio a Balotelli in attacco.
L’Italia impiega una diecina di minuti per venire a capo delle incognite del match e rompere la trappola del palleggio spagnolo. Per gli azzurri è subito una partita molto di lotta e poco di governo. L’obiettivo è intasare ogni zona del campo per soffocare la Spagna (il possesso-palla degli iberici è appena del 56 per cento, aumenterà nella ripresa), mentre i difensori sono attenti agli inserimenti dei centrocampisti spagnoli in area. Il pressing azzurro è costante e feroce. A volte le chiusure difensive italiane sono affannose, ma la Spagna è ingabbiata.
Dopo un primo tempo di un calcio di rottura da parte italiana e di grande difficoltà per la Spagna, il match esplodeva nella ripresa. Spagna meglio votata all’attacco, Italia pronta al contropiede. Venivano anche i gol. La Spagna, attaccando, offriva spazi invitanti nella sua metà campo ripartendo però pericolosamente.
Prandelli ha azzeccato i cambi della svolta del match. Di Natale per Balotelli (56’) dopo che super-Mario si era divorata una incredibile palla-gol, poi Giovinco per Cassano (65’ col barese stanco anche per molti recuperi difensivi). Era un lancio di Pirlo a mandare in gol Di Natale. Difesa azzurra scoperta sul pareggio di Fabregas (64’ assist di Silva).
E’ stata fantastica la dedizione di tutti gli azzurri col buon debutto di Giaccherini (meglio nella ripresa) e una convincente partita di Maggio restituito al suo ruolo di esterno destro di centrocampo (molto propositivo in attacco). Il centrocampo ha lavorato duramente nella ragnatela dei passaggi spagnoli. Marchisio in prima battuta e poi Bonucci contenevano le irresistibili iniziative di Iniesta (più spesso a sinistra). Pirlo restava un po’ ingabbiato al centro (sporadico il duello con Xavi), ma nella ripresa riconquistava la sua batteria di lanci. Nel primo tempo era stato De Rossi a muovere l’attacco con lunghi lanci. Nella ripresa, poi, saliva il rendimento di Marchisio. I tre difensori lottavano con i denti sempre protetti dai centrocampisti.
Il tiqui-taca della Spagna dura dieci minuti mentre l’Italia cerca le posizioni giuste, arretra e aspetta. Poi gli azzurri sfoderano gli artigli, affollano il centrocampo, chiudono agli spagnoli i corridoi dei passaggi. La manovra iberica diventa meno fluida. L’Italia soffre a tratti difendendosi, ma non molla.
Nel primo tempo, pur essendo molto improvvisata la manovra offensiva degli azzurri, il portiere più impegnato è Casillas su una punizione dal limite di Pirlo (13’), respinta a fatica, su un tiro insidioso di Cassano (33’) e su un gran colpo di testa ravvicinato di Thiago Motta (45’ azione avviata da Maggio e cross di Cassano dalla destra).
Un minuto prima, Iniesta sul lancio di Xavi controllava magistralmente il pallone in area e concludeva oltre la traversa la pennellata finale con Buffon fuori dai pali. Era l’occasione più limpida della Spagna che in altre tre circostanze aveva chiamato in causa Buffon (9’ e 11’ Silva, 30’ Iniesta) senza impensierire il portiere italiano.
Più veloce e aperta la ripresa con la Spagna che s’avventava subito in avanti e le conclusioni di Fabregas, Xavi e Iniesta sulle quali era attento Buffon. Poi la prima prodezza di Balotelli che rubava la palla a Sergio Ramos e filava in area per un gol sicuro, ma si attardava e il difensore spagnolo gli soffiava la palla (54’). Il primo cambio di Prandelli (Di Natale per Balotelli) portava fortuna. L’attaccante napoletano andava in gol quattro minuti dopo essere entrato battendo Casillas sul lancio di Pirlo (60’). Si fiutava l’impresa, ma gli spagnoli andavano immediatamente sul pari con Fabregas (64’).
Entrava Giovinco per Cassano (65’), ma anche Jesus Navas per Silva e il nuovo entrato spagnolo diventava un pericolo costante sulla sinistra della difesa azzurra. La Spagna voleva di più e inseriva Torres (73’ per Fabregas). Le emozioni si sprecavano con la Spagna sbilanciata e l’Italia in contropiede. Buffon salvava di piede andando incontro a Torres giunto solo in area (75’ difesa azzurra ferma credendo in offside l’attaccante). Poi, sotto la porta di Casillas, era Di Natale a fallire il gol sul lancio di Giovinco (77’). Un pallonetto di Torres finiva alto (84’) e una percussione centrale di Marchisio si concludeva con un tiro troppo centrale (88’). Restava il pari. Italia alle selle, Spagna delusa.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V
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