Non c’è tempo per nulla. Per pensare, allenarsi, recuperare energie, preparare le partite. Non c’è tempo nemmeno per respirare. Ma diciamola tutta: quale giocatore al mondo salterebbe una sfida come quella in programma questa notte (alle ore 2 italiane) a Mendoza tra Argentina e Uruguay?
La Celeste ritorna in Argentina, dove poco più di un anno fa ha conquistato la sua 15esima Coppa America. Non è solo la partita più antica del mondo, ma è anche la supersfida tra Cavani e Messi. E non solo: ci sono Higuain, il Kun Aguero, Forlan, Luis Suarez, Mascherano, Lugano. Non c’è Lavezzi, infortunato. Argentini e uruguayani, di solito, vanno d’accordo, al punto che stanno coltivando l’idea di organizzare assieme i Mondiali del 2030. Eppure a Mendoza arriveranno quasi duemila poliziotti in soccorso delle forze dell’ordine locale per fronteggiare l’entusiasmo dei tifosi. La Seleccion contro la Celeste è anche la Pulce contro il Matador. Il duello tra il Pallone d’oro del Barcellona e il bomber del campionato italiano, fenomeni quando giocano nei loro club ma mai veri trascinatori nelle proprie nazionali. «Voglio vincere, dobbiamo qualificarci il prima possibile», ha spiegato Edi. Argentina-Uruguay è la sfida più antica del mondo: si gioca ininterrottamente dal 16 maggio del 1901. Escluse le sfide tra rappresentative britanniche, è la partita tra nazionali più vecchia che ci sia. La gara di stanotte, come tutte le altre, è dunque una specie di spareggio secolare. Il fatto che siamo soltanto alle eliminatorie è un dettaglio: Cavani si troverà al suo fianco l’ex compagno ora all’Inter Walter Gargano. In difesa il ct Sabella non ha dubbi: la quaterna arretrata sarà composta da Zabaleta, Garay, Rojo e Federico Fernandez. Sì, lo stesso Fernandez che nel Napoli annaspa. Sia che giochi in Europa League che in campionato. Campagnaro parte in panchina, ma non è detto che nella ripresa tocchi anche a lui cercare di limitare Edi e il tridente uruguayano. Poi, finita la gara l’Uruguay volerà poi a La Paz (martedì seconda gara delle eliminatorie con la Bolivia) prima di rientrare a Napoli. Ma non prima di giovedì mattina.
Se Mazzarri incrocia le dita pensando al Matador, forse sarà curioso di vedere in azione il Cile di Claudio Borghi nel match con l’Ecuador (a Quito si gioca alle ore 23 italiane): perché a far coppia in attacco con Alexis Sanchez ci sarà proprio Edu Vargas che, ritrovata la Roja dopo la tripletta in Europa League (e la notte brava dello scorso giugno) spera ora di guadagnare punti nella gerarchia offensiva del tecnico azzurro.
A proposito di notti brave, Marek Hamsik appena messo piede in Slovacchia si è subito scusato per il fuori programma di agosto. L’occasione migliore per il capitano è riscattarsi stasera (ore 20,45) a Bratislava con la Lettonia. Il muro svizzero del centrocampo del Napoli, Behrami, Dzemaili e Inler va in campo a Berna con la Norvegia. Goran Pandev giocherà Macedonia-Croazia e Camilo Zuniga dovrebbe vedere Colombia-Paraguay solo dalla tribuna, per i postumi di un problema fisico. «Quelli del Napoli fanno il tifo per noi. Ogni volta che partono mi dicono che è impossibile che la Colombia non giochi i mondiali».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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