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La sfida della stagione per Benitez è la difesa: otto uomini da gestire al meglio per puntare allo scudetto

C'è bisogno da parte di Rafa una buona gestione del reparto difensivo per rendere gli azzurri meno vulnerabili in campionatom facendo ridurre così le distanze da Juve e Roma

All’apparenza, il reparto difensivo del Napoli, quello che aveva procurato maggiori apprensioni in Benitez (e tante ansie tra i tifosi lo scorso campionato), risulta persino indebolito dalle partenze del portiere Reina e del centrale Fernandez, nazionale argentino. In realtà, la difesa dovrebbe risultare più coperta, almeno sotto l’aspetto numerico, con il recupero di calciatori scivolati in infermeria nella passata stagione. Tra questi, Christian Maggio, gli altri due esterni Zuniga e Mesto (in grado di cimentarsi su entrambi i lati), il mancino Britos, il destro Henrique (schierato a corrente alternata). Insomma, al di là dell’unico innesto, l’acerbo Koulibaly, prelevato dal campionato belga, il tecnico spagnolo, potrà disporre di ben otto elementi, esclusi i portieri: Maggio, Henrique, Albiol, Koulibaly, Britos, Mesto, Zuniga, Ghoulam, nonché il giovanissimo Luperto. C’è finanche abbondanza, a voler analizzare per bene. Il problema è che manca un elemento di spessore al centro dell’area, che non si conosce appieno la resa di Rafael (al suo primo campionato da titolare) e non si sa fino a che punto regga la sequenza di impegni, il non più giovane Albiol. Interrogativi che solo il tempo e le prove sul campo potranno sciogliere. Sta di fatto che Benitez, pur avendo dovuto fare buon viso al mancato riscatto di Reina, sembra nutrire tanta fiducia nel nuovo pacchetto arretrato. Anzi, si sta adoperando per proteggerlo al meglio, provando ad aumentare di qualche unità la linea di centrocampo in fase passiva.

Intanto, per ritardo di condizione atletica, non ha potuto ancora impiegare Henrique, tantomeno Mesto e solo a Genova è stato schierato Zuniga mentre a Bilbao ha perso per strada Ghoulam. Insomma, è ancora presto per dire se il reparto arretrato, che lo scorso campionato aveva rappresentato il tallone d’Achille della squadra (39 reti al passivo), possa dare le dovute garanzie sia nelle esibizioni al San Paolo che in trasferta. Fanno testo, relativamente, le apparizioni nel doppio confronto con l’Athletic Bilbao e quella di Genova. Anche se sono scattati diversi campanelli d’allarme: a) sofferenza sulle palle inattive e nel gioco aereo; b) difficoltà nell’eseguire le diagonali; c) scarsa intesa tra i singoli e con lo stesso Rafael.

HANDICAP. Nella passata stagione, il reparto maggiormente colpito da infortuni risultò proprio la difesa: prima Maggio, poi Mesto, quindi Britos, infine Zuniga. Ad un certo punto scattò un autentico Sos da far ricorso all’ingaggio di Reveillere, svincolato, nel giro di ventiquattro ore e poi al mercato di gennaio di altri due difensori: il mancino Ghoulam e il centrale di piede destro, Henrique. Benitez riuscì a rimediare alla meglio anche se fu inevitabile pagare lo scotto dell’ambientamento, dell’inserimento negli schemi, della condizione atletica. Costarono non poco i forfait di Maggio, Zuniga e dello stesso Mesto, quest’ultimo diligente in marcatura sia a destra che a sinistra. In compenso, migliorò il rendimento di Fernandez e finché resse, anche Albiol riuscì ad assicurare il suo tasso tecnico e di mestiere al reparto. Ovviamente, con Reina sugli scudi in più di una circostanze.

CERTEZZE. Quest’anno lo scenario si presenta in maniera diversa, almeno in quanto a disponibilità di uomini. Il pieno recupero di Maggio e quello di Zuniga garantiscono presenze importanti su entrambi i lati e permettono al tecnico di superare indenne anche l’infortunio di Ghoulam. Presto sarà disponibile anche Mesto che comunque rimane un elemento di una certa affidabilità. E poi, dopo questa sosta, è pronto anche Henrique in grado di agire al centro così come laterale destro. Come pedina di scorta rimane, infine, Britos mentre Benitez è sicuro di far progredire Koulibaly che ha già dimostrato di possedere mezzi fisici e tecnici (non ancora scaltrezza tattica) tali da piazzarlo in pianta stabile al fianco di Albiol. Otto uomini, quindi, più due portieri (uno giovane, Rafael e l’altro esperto, Andujar), per rendere la difesa del Napoli meno vulnerabile di un campionato fa e ridurre così le distanze da Juve e Roma che incassarono, rispettivamente, sedici e quattordici gol in meno.

Fonte: Corriere dello Sport

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