Yes we can: ma affinché non sia una semplice suggestione esitiva, servirà portar pazienza, aspettare che il Manchester United rientri dagli Stati Uniti, poi provare ad accomodarsi. Si può fare ma chissà se (e quando) si farà, anche se nella pancia del san Paolo, mentre la notte cominciaca a portar (nuovi e vecchi) consigli, Benitez l’ha buttata lì, a largo uso e consumo dei microfoni. «Questa potrebbe essere una settimana importante» . La settimana di Fellaini (27), probabilmente, con un messaggio subliminale per intendere altro: e però in Inghilterra ci credono e al Napoli ci sperano, perché la stagione sta per entrare nel vivo, entro sette giorni andrà presentata la lista Champions (per i preliminari) e nel capitolo entrate restano Koulibaly, Michu e Andujar, da sommare ai rientri di Gargano e Vargas.
ERCOLE. Yes we can, vabbè: ma per riuscire a trasferire la forza del capelluto Fellaini nella metà campo del Napoli, andranno sistemate una serie di condizioni che secondo la stampa britannica – il Daily Mirror nella circostanza – stanno maturando, lentamente e però anche gradualmente. Il passato che non ritorna è in quei 33 milioni di euro investiti un anno fa, una marea di danaro che il Manchester United ha capito di dover tutelare diversamente: magari attraverso un prestito (oneroso) che preveda poi il riscatto tra un anno. E ci siamo: perché la soluzione è quella suggerita dal Napoli, disposto a scuotersi ma non a svenarsi, non ora.
STRATEGIA. Tanto s’è capito che il percorso tracciato conduce dritto oltre il preliminare e che il Napoli vuol rischiare, salvaguardando però il bilancio: la qualificazione in Champions rappresenta il passepartout per un «colpo» milionario (e ad effetto), e quella – e nient’altro – è la garanzia per lanciarsi negli ultimi sette giorni sul mercato, andando a raschiare l’universo calcio per cercare il meglio. Ma prima, la follia è bandita e la saggezza diviene il punto di riferimento: Fellaini, certo, però in soltanto attraverso un accordo che lo United potrebbe accettare al rientro della tournée americana; prestito e poi pagamento equamente diviso di quell’ingaggio sontuoso (quattro milioni e passa all’anno), l’unica scelta possibile per non ritrovarsi in casa un calciatore scontento (per gli inglesi), dovendo anche riconoscergli l’intero stipendio; la vantaggiosa opzione per irrobustire il centrocampo (del Napoli), rimanendo ben dentro il proprio budget.
TEMPI. Ma i giorni scorrono via veloci, la palla al centro della partita dell’anno (per ora) è «calda», il sorteggio arriverà venerdì, lunedì prossimo bisognerà redigere l’elenco dei calciatori con i quali affrontare la doppia sfida che vale la stagione e le riflessioni vanno affrontate velocemente: il Manchester United è distrato dagli impegni negli Usa, il telefono aiuta ma non basta e Fellaini rimane un’ombra ancora distante, anche se comunque percepibile. E’ lui il centrocampista a cui Benitez concederebbe le chiavi della regia, chiedendogli di fare un passo indietro rispetto alle proprie abitudini ed alla vocazione; è lui l’uomo di spessore internazionale, con esperienza vissuta in un grande club, a cui offrire la crescita d’una squadra che numericamente ha la necessità di dotarsi di (almeno) un altro elemento per riuscire ad elevare la propria qualità. Fellaini è in pole position perché ha apprezzato l’interessamento del Napoli – e infatti ha deciso d’incontrarne il diesse a Bruxelles, quasi in pubblica piazza – e perché è stuzzicato dalla possibilità di rimettersi in gioco, avendo in panchina Benitez.
PIANO B. E poi c’è Lucas Leiva (27), ch’è complementare e non alternativo, che può essere – volendo – il medianone dinnanzi alla difesa ma che nelle idee per costruire il Napoli che verrà può rappresentare anche l’altro interditore da affiancare ad Inler e a Jorginho, eventualmente pure a Fellaini. Pure il Liverpool è in America e pure in questo caso sarà necessario tergiversare ancora un po’, riflettendo sul contratto del brasiliano e sulla volontà dei reds. Ma il destino è scritto nelle notti d’un agosto torrido, da attraversare trattenendo il respiro nelle due gare che valgono l’accesso alla Champions e contengono la combinazione vincente per riuscire ad aprire la cassaforte.
Fonte: Corriere dello Sport
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