Il premio mensile del concorso organizzato da TIM e Lega Serie A, che consente agli utenti della pagina facebook della Serie A TIM di votare il miglior calciatore ed il miglior allenatore del Mese, è andato al tecnico azzurro Walter Mazzarri. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore di San Vincenzo:
“E’ bello ricevere un premio individuale, ma vorrei prima di tutto elogiare i miei ragazzi che stanno disputando una stagione eccezionale, ed è qualcosa che mi da grande soddisfazione”.
Una giusta ricompensa per un Napoli che al momento ha raccolto 14 punti in più rispetto alla stagione precedente. Il campionato è ormai all’epilogo e la volata finale per sigillare il secondo posto parte proprio dalla sfida con il Milan di domani: cosa serve alla sua squadra per mantenere la giusta concentrazione fino alla fine?
“I tifosi sono ben consapevoli della mia convinzione: dare tutto, gara per gara. Alla fine della stagione vedremo dove arriveremo”.
Lei considera Napoli la sua seconda casa. In quattro anni digestione ha reso la squadra sempre più forte, riportando gli azzurri sul palcoscenico europeo con la qualificazione in Europa League, seguita poi da una impressionante corsa in Champions League. Ma il momento culminante è arrivatola scorsa stagione, con il trionfo in TIM Cup – primo trofeo conquistato dagli Azzurri dell’era post-Maradona. Com’è il suo rapporto con la città?
“Napoli è famosa in tutto il mondo. E’ una città meravigliosa, con gente appassionata di calcio.Naturalmente c’è un sacco di pressione dal punto di vista professionale, e questo ci stimola per inseguire il successo”.
Una delle basi dei suoi successi è sicuramente la difesa a tre uomini, un modulo utilizzato ormai largamente in Serie A TIM.
“Il reparto difensivo a tre fa parte di un modulo che ho sempre utilizzato sin da quando ho cominciato ad allenare, non è niente di nuovo. Il fatto che ci porta buoni risultati vuol dire che funziona e alla squadra piace. Ho studiato tutti i miei calciatori molto attentamente prima di decidere quale tattica adottare. Per me, ogni allenatore deve utilizzare i suoi metodi e non quelli dell’allenatore che l’ha preceduto. Su questo rimango ancorato alle mie idee, esponendomi anche alle critiche quando le cose non vanno, ma sono cose che fanno parte del mio lavoro”.
Fonte: legaseriea.it
La Redazione
A.F.
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