26 /12/2018, Il Boxing Day arriva in Italia con una pessima figura. Sì, perché quello che è successo a San Siro non può passare sotto traccia, non può essere chiuso nel cassetto, non si può voltare pagina e rimanere in silenzio senza urlare che del razzismo non se ne può più. Facciamo un passo indietro e riavvolgiamo il nastro:
Inter-Napoli, il difensore azzurro centrale Koulibaly ad ogni suo tocco di palla viene inondato di buu razzisti; certo non erano tutti i 60.000 mila presenti al Mezza a intonare cori contro la pelle del giocatore partenopeo, ma la maggior parte sì e questa volta mi permetto di fare tutta un’erba un fascio perché è il momento di fermare quest’odio, di fermare l’idiozia, è il momento di dire basta!
Il Napoli chiede per ben tre volte di sospendere la gara e vengono divulgati degli avvisi tramite lo speaker dello stadio milanese che se non fossero terminati questi cori ci sarebbero stati dei provvedimenti anche di sospendere la gara; avvisi che puntualmente vengono coperti dai fischi dei razzisti presenti San Siro.
La partita va avanti e nella ripresa Mazzoleni ammonisce Koulibaly per un fallo su Politano (l’ammonizione ci poteva stare sia chiaro) e dopo il provvedimento dell’arbitro dei confronti del senegalese partono ancora i buu, Koulibaly applaude verso Mazzoleni che estrae il secondo giallo ed espelle il giocatore. Espulsione che non fa una piega a norma di regolamento.
Ma non ci si bisogna soffermare sul risultato calcistico, ma sull’indolenza di Mazzoleni a non sospendere la gara!! E’ importante sottolineare che il Napoli non ha perso per la direzione di gara però, caro Mazzoleni, bisognava dare un segnale, bisognava punire i razzisti presenti al Meazza, bisognava dire: ”Qui non si gioca fin quando non vi fermate” perché nel 2018 non si possono ancora sentire i buu razzisti, non si possono sentire i cori inneggianti al Vesuvio!! La Scala del calcio è crollata su se stessa, è caduta sull’ignoranza, è caduta sulla strafottenza di chi deve sanzionare e fa finta di non ascoltare.
Il Napoli farebbe bene a fermarsi perché veramente non se ne può più anche a rischio di perdere 3-0 a tavolino ma un segnale bisogna darlo perché non è questione di tifo, ma solo di fare un piccolo tentativo per estirpare il razzismo dal calcio e dalla società contemporanea italiana.
A cura di WILLIAM SCUOTTO
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