SAINT VINCENT – Dopo aver incontrato nuovamente i dirigenti dell’Inter per definire la cessione di Mauricio Isla, l’ad Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici raggiungono lo stadio Perucca per il vernissage bianconero. Il mercato, però, non ha tregua: nelle stesse ore, all’hotel Hilton di Milano, s’incrociano Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, e Riccardo Calleri, agente di Camilo Zuniga, primo obiettivo bianconero per la fascia. Si sparge voce d’un vertice sul futuro del colombiano, in realtà gli interessati smentiscono o derubricano a incontro casuale, magari nemmeno con il dirigente azzurro ma con il suo stretto collaboratore Maurizio Micheli.
HALL – Capita che nei giorni caldi delle trattative, uomini-mercato possano trovarsi in una stessa hall senza per questo confrontarsi o imbastire affari, in ogni caso, mai come stavolta, cavalcare le indiscrezioni o difarsi della casualità cambia pochissimo la sostanza delle cose. Perché su Zuniga non decidono i dirigenti ma il presidente del Napoli, fin qui fermissimo, anche pubblicamente, nel definirlo incedibile. E incurante del rischio, in mancanza di rinnovo, di perderlo a parametro zero tra un anno. Prolungare il contratto può essere una svolta, ed è questo il tema sussurrato da chi s’ostina a non credere a un incontro fugace, al momento però non se ne parla e il ragazzo è affascinato dall’ipotesi bianconera.
VOLONTA’ – La Juve rimane vigile: rispettando la volontà azzurra non muove più passi, ma è pronta a presentare un’offerta se lo scenario dovesse cambiare. Magari alzano l’offerta – può permetterselo dopo le cessioni di Emanuele Giaccherini al Sunderland e Felipe Melo al Galatasaray, aspettando di chiudere Isla – innestando contropartite tecniche (Paolo De Ceglie, Reto Ziegler) o articolando l’operazione con l’inserimento di un campione come Alessandro Matri. C’è tempo fino al 2 settembre, anche se Antonio Conte vorrebbe completare in fretta l’organico e arruolare, in particolare, un interprete perfetto per il 3-3-4.
ALTERNATIVE – Le alternative non tramontano: da Aleksandar Kolarov, che il Manchester City medita tuttavia di trattenere dopo l’addio di Maicon, a Mubarak Wakaso dell’Espanyol. Senza dimenticare l’ultima infatuazione, Jonathan Biabiany, che con Zuniga ha in comune la duttilità: i rapporti con Parma e Sampdoria, comproprietarie del cartellino, sono ottimi.
fonte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
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