Parole, parole, parole: e messaggi che volano da Sud a Nord, da Nord a Sud, in quell’attesa ch’è per fini dicitori, capaci di rinchiudere le emozioni e i sentimenti (e la pretattica) in bottigline che viaggiano sull’onda lunga della vigilia. La Partita è un’ora e mezza di schemi, dettagli, mosse a sorpresa e sottili sfumature, possesso palla e ripartenze: ma prima che il gioco si faccia duro, e si cominci a cercare l’anti-Roma, il botta e risposta è una solenne introduzione alla Sfida. Juventus-Napoli, che cosa sei….
Benitez, le hanno spiegato il valore di Juventus-Napoli
«L’ho capito subito: so quanto sia importante per i tifosi ma quanto possa esserlo anche per noi. E la classifica rende questa sfida ancora più interessante».
Corsi e ricorsi: ieri era il 27esimo anniversari del 3-1 a Torino, nella stagione che avrebbe consegnato lo scudetto al Napoli.
«Troppo presto per sbilanciarsi in discorsi del genere: alla fine di questa giornata, resteranno ancora ventisei partite. Certo, se vinciamo aumenta la fiducia. Ma il discorso vale anche per i bianconeri».
Non si risenta: sulla carta, sembrano i più forti.
«Lo sono e lo sa anche Conte, che è un tecnico intelligente. A volte dicono di no, ma ne sono consapevoli. I favoriti per lo scudetto restano loro. Poi ci sono le altre».
La Juve si è rimessa a giocare un gran calcio: vi servirà la partita perfetta?
«Penso possa bastare una buona partita. Crediamo in noi stessi, nel nostro lavoro; e però anche la Juventus ragiona allo stesso modo. Bisognerà essere attenti».
Pirlo è catalizzatore di argomenti del pre-partita: lo curerà in modo particolare?
«Sappiamo quanto valga, cosa possa dare. Ma abbiamo un nostro modo di essere: ad uomo no, però nella zona è chiaro che gli sarà riservata la giusta attenzione».
Lei ha ritrovato uno straordinario Higuain.
«Che ha recuperato la condizione fisica: è stato gestito bene, dopo l’infortunio. Ora è in grado di giocare i novanta minuti».
A naso, ma con lei non si sa mai, non ci sarà tanto turn-over…
«Credo che Conte non debba ritrovarsi sorprese in campo, rispetto a quello che si riesca ad immaginare. D’altro canto, soprattutto in certi ruoli, ci sono scelte obbligate».
Due reti subite con l’Olympique…
«Quando si gioca ogni tre-quattro giorni, non è semplice riuscire a trovare il momento buono per esercitarsi tatticamente. Ma qualcosa abbiamo fatto e speriamo di aver risolto per questa gara nella quale servirà soprattutto tanto carattere, come con il Marsiglia. E poi sarà necessario avere intensità: cuore, testa».
Si parla, spesso, di fattore ambientale.
«Quando ero all’Inter, s’usava definirla una gara difficile. Lo sappiamo bene anche noi, ma in casi del genere è decisivo soprattutto il nostro atteggiamento: neanche a noi l’esperienza manca».
Per cinque giorni fu l’allenatore in pectore della Juve.
«Parlo del presente: sono qui e sono felice di esserci. Se m’aspettavo un Napoli già così forte? Quando sono arrivato, ho pensato al progetto: possiamo migliorare».
Tra due settimane avrà anche Reveillere…
«Quando si è infortunato Mesto, abbiamo fatto immediatamente una riunione. Bigon ha presentato questa possibilità, io conosco il ragazzo: può darci una mano, si è allenato, gli manca solo il ritmo partita».
Fonte: Il Corriere dello Sport
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