NAPOLI – Se il campionato è riaperto per il secondo posto, adesso è chiuso definitivamente per il primo. Ieri sera la distanza fra la Juve e la Roma ha raggiunto i 14 punti, col recupero col Parma potranno forse ridursi a 11, ma adesso tocca solo a Conte stabilire quando il campionato si chiuderà anche aritmeticamente. Il Napoli ha piazzato il colpo che sperava, senza sprigionare quel gioco che, quando transita dai suoi attaccanti, è talvolta micidiale. Ieri sera quell’attacco si è visto poco, però al momento decisivo ha colpito con Callejon, proprio quello che non ha fatto la Roma, nonostante una manovra meno prevedibile e arricchita dalla tecnica di Pjanic. Garcia ha un bel centravanti, Mattia Destro, ma per 85′ lo ha tenuto accanto a sé, in panchina, ammorbidendo un attacco che, con Gervinho centravanti, ha improvvisato di continuo. La Roma ha sbagliato quasi sempre l’ultima scelta: ha tirato quando doveva rifinire, ha rifinito quando doveva tirare. E’ un male che colpisce spesso chi gioca senza prima punta.
AVVIO ROMANISTA – Era difficile capire che tipo di partita voleva giocare il Napoli nel primo tempo. D’attesa all’inizio, un po’ come aveva fatto la Juve a Torino proprio contro la Roma: vieni avanti che ti frego lo spazio alle spalle. E, come a Torino, la Roma avanzava lenta e tranquilla, solo che il Napoli non rubava mai quello spazio. Poi la squadra di Benitez ha provato con i lanci lunghi (e fuori misura) dalla difesa, quindi ha cercato di tenere palla e manovrare sugli esterni, infine ha riprovato il contropiede e quello è stato l’unico momento in cui ha fatto un po’ di paura alla difesa della Roma. Ma era tutto confuso, tutto incerto nel Napoli. La sua manovra era senza qualità nonostante che fosse pensata e costruita da giocatori di qualità. Stava giocando male sul piano tecnico (Hamsik in testa), troppi errori nei passaggi, nei lanci, nelle rifiniture. L’assenza di Jorginho non si poteva nascondere, anche perché nessuno dei due mediani, né Inler, né Dzemaili, riusciva a innescare un attacco già spento di suo. Era l’insieme che non funzionava.
CON TADDEI – La Roma era disposta meglio sul campo. Quando prendeva palla, cercava la verticalizzazione a pelo d’erba di Nainggolan e Pjanic. Dopo meno di un quarto d’ora ha perso Strootman, giunto da Parigi (amichevole con l’Olanda) con un ginocchio che scricchiolava. Ci fosse stato De Rossi, l’olandese non avrebbe giocato, ma ieri non poteva dire di no a Garcia. E poi ha fatto crack l’altro ginocchio: la prima volta dopo 6′ e la seconda e ultima volta dopo 12′. Senza altre risorse, il tecnico francese ha fatto la scelta giusta: Taddei. La sorpresa è che l’ha messo davanti alla difesa, dove di solito gioca De Rossi, per marcare da vicino Hamsik. Le nostre perplessità sono subito sfumate, perché Taddei l’ha controllato bene e, quando ha potuto, ha aiutato gli altri due centrocampisti nella fase d’attacco. Con Taddei, la Roma era schierata col 4-1-4-1, Gervinho era il suo centravanti e, tanto per rinfrescare la tradizione, è stato lui a sbagliare l’occasione migliore del primo tempo, calciando addosso a Reina in uscita. Un altro balzo di Reina ha deviato in angolo una sventola di sinistro di Bastos. Del Napoli, l’unico tiro pericoloso è stato di Mertens, girato sul fondo dal tuffo di De Sanctis.
IL GUIZZO DI CALLEJON – La squadra di Benitez si è accesa nel secondo tempo, anche se lo ha fatto a momenti, senza mai spadroneggiare. Ma se nel primo tempo era tutto un grigiore, adesso un po’ di colore si vedeva. Molto per merito di Mertens, l’unico davvero pericoloso di tutto l’attacco di Benitez. Il Napoli ha avuto una doppia occasione al 9′, la prima clamorosa con Callejon (paratona di De Sanctis), la seconda un po’ meno con Higuain. La Roma ha ripreso il gioco in mano e quando Garcia ha deciso che era il momento di vincere la partita, l’ha persa. Al 30′ ha tolto Florenzi e messo Ljajic e 7 minuti dopo ha preso gol. L’azione è partita da un errore in uscita di Benatia e Maicon, Mertens ha agganciato la palla e l’ha toccata per Ghoulam, il cui cross da sinistra è finito sul secondo palo, mettendo Romagnoli fuori tempo (ma era già fuori posizione), colpo di testa di Callejon, gol, vittoria e corsa riaperta per il secondo posto.
Fonte: Corirere dello Sport
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