Buona la prima, che forse è persino ottima: perché in quel «Velodrome» ch’è adrenalina pura (per il Marsiglia), il pericolo viene tenuto lontano. «Che soddisfazione». Buona la prima in Champions (quest’anno) da titolare: perché in quel blitz che squarcia nuovi orizzonti, la figura imponente che si staglia in quell’area è Federico Fernandenz, il soggetto misterioso che prende a calci i luoghi comuni, che si sbarzza con semplicità di quell’alone di diffidenza e che gioca come sa fare in Nazionale, come ha dimostrato di saper fare anche in Spagna (nel Getafe), come non gli riusciva di fare in quel Napoli che difendeva a tre – o anche a quattro – e che però non ha mai avuto dubbi sulle sue qualità: «So solo dire che sono contentissimo».
Due anni e quelle domande che s’inseguivano meccanicamente: tutto qua? La doppietta al Bayern Monaco (all’Allianz Arena), fu un lampo in un tunnel interminabile, attraversato mentre il quesito, oziosamente, diveniva un’eco: possibile? E infatti: nulla è impossibile, men che meno che il centrale difensivo dell’Argentina si spogli d’ogni paura, raccolga il meglio di sé e vada a giocarsela a petto in fuori al «Velodrome», azzerando il passato e proiettandosi in un Napoli che può essere anche suo. «Sono felicissimo, perché abbiamo vinto con merito. E’ stata dura soltanto alla fine, in quel caso può succedere di tutto, anche una palla sporca che ti rovini quanto di buono fatto: ma abbiamo tenuto, non abbiamo concesso nulla al Marsiglia e adesso siamo in piena corsa per la qualificazione».
IL PITBULL – Una vita da mediano di lusso, un martello autentico, che a
Benitez piace anche di più di quanto Valon non piacesse a Mazzarri. Behrami ieri sera in mezzo al Velodrome ha pesato tantissimo, tra Cheyrou e Valbuena. Lo ha fregato nel finale solo André Ayew, con quella sterzata con la quale si è costruito il pertugio per il gol. Peccato. Ma il Valonnon ha motivo per essere scontento: «Abbiamo cominciato molto bene la gara
e costruito noi il gioco fin dall’inizio. Nella ripresa siamo stati bravi a sfruttare il contropiede, poi negli ultimi minuti abbiamo sofferto».
Un po’, appena un po’. E se il Marsiglia è quello visto in casa sua, lapossibilità di prendere il largo tra due settimane è concreta. L’azzurrosottoscrive: «Per noi queste due sfide col Marsiglia sono decisive, poi andremo a Dortmund e ci giocheremo tutto alla fine con l’Arsenal. Sarebbe importante avere il futuro nelle nostre mani e arrivare all’ultima gara con tutto ancora in gioco».
Logico guardare al San Paolo come teatro dei sogni: «Sappiamo quanto il nostro stadio sia importante per noi». Poi il bilancio a metà strada: «Finora stiamo andando bene, abbiamo fatto tutto quello che dovevamo. Benitez sperava in una
vittoria dell’Arsenal? Sono le due squadre favorite del girone, avessero pareggiato… Ma ripeto: quello che conta sarà poter decidere del nostro destino senza dover aspettare altri risultati»
Fonte: Corriere dello Sport
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