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La rivelazione del patron: “Ho rifiutato 55 milioni per vendere Cavani”

«Cavani è un guerriero che rappresenta al meglio l’animo del Napoli e dei nostri tifosi. Per tenerlo ho rifiutato un’offerta di 55 milioni lo scorso 20 giugno. Edinson è diventato il simbolo di una riscossa della napoletanità, di tutti coloro che hanno bisogno di un paladino che li rappresenti. E il campo è il miglior modo per prendersi tutte le rivincite».
Con questa frase Aurelio De Laurentiis blinda il gioiello uruguiaiano che sta lentamente finendo nella leggenda del calcio napoletano. E svela una maxi-offerta arrivata la scorsa estate per convincerlo a dire di sì alla cessione di uno dei pochi fuoriclasse rimasti nel nostro campionato capace ogni domenica di illuminare la serie A. Ma chi ha cercato di adescare De Laurentiis con una cifra così «pericolosa»? Pochi club in Europa sono capaci di accarezzare cifre di quel genere per raggiungere un top player: o gli sceicchi del Manchester City e del Paris Saint-Germain o il patron del Chelsea, Roman Abramovich. Da qui non si esce. Ed è stato probabilmente per non cadere nella tentazione di dire di sì, per evitare avance così spudorate che il presidente azzurro ha deciso di prolungare il contratto di Cavani, che scadeva nel 2016, e aumentargli ulteriormente l’ingaggio (4,5 milioni a stagione più bonus di vario tipo).
Già, ma allora da chi è arrivata la super offerta? Basta spulciare i giornali della scorsa estate per trovare una risposta. Anellucci e Triulzi, i due manager del campione di Salto, nei giorni in cui il Napoli si trincerava e di discutere il rinnovo del contratto con il Matador non voleva saperne, tessevano l’addio di Cavani con Roman Abramovich. Il 46enne oligarca russo, patron del Chelsea e 45esimo uomo più ricco della terra, nonostante la vittoria in Champions puntava a costruire il nuovo Chelsea intorno alle magie del Matador. E attraverso i due procuratori ha probabilmente recapitato la maxiofferta al Napoli. Che, prevedeva, peraltro, anche un ingaggio per Edi assai superiore al (ricchissimo) stipendio che ora percecisce al Napoli. Peraltro superiore al salary cup fissato da De Laurentiis.
Per il patron partenopeo l’uruguaiano è qualcosa di più di un cartellino o di una cifra da inserire nel bilancio del suo club: «L’ho tenuto con noi perché se sono a Napoli non è per fare commercio ma per amore della squadra. Il Napoli è il mio film più bello». Già, il cuore dice questo. Ma la prossima estate, nonostante la crisi, Abramovich tornerà all’assalto del Matador. In fondo, la clausola rescissoria fissata a 64 milioni non è così distante dai 55 milioni messi sul piatto a luglio. E qui a contare sarà soprattutto la volontà del Matador.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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