Il piano Mazzarri per rilanciare il Napoli. Piano che si sviluppa attraverso quattro punti. Il lavoro psicologico innanzitutto, cominciato già ieri pomeriggio alla ripresa della preparazione a Castelvolturno. «Sarò un martello come sempre, anzi lo sarò ancora di più dopo la partita con la Juve, come sempre dobbiamo andare sempre in campo per vincerle tutte», annunciò.
Detto fatto. Il lavoro è già cominciato sul morale e sulla psicologia degli azzurri. Dopo il pareggio nello scontro diretto con la Juve e il meno sei confermato in classifica si riparte con le convinzioni di sempre, anzi con motivazioni ancora maggiori. Dare il massimo, provare a vincere sempre, arrivare il più in alto possibile: resta questa la filosofia di lavoro di Mazzarri. La stagione rimane lunga, undici partite e calendario non impossibile. Ma è chiaro che più mai adesso serve un segnale forte a Verona contro il Chievo: una vittoria rigenerante dopo quattro pareggi consecutivi.
Non mollare, crederci come prima, anzi ancora di più. Credere nelle qualità delle squadra, nell’organizzazione partendo da una posizione invidiabile di classifica, il secondo posto, che vuol dire Champions diretta. Un lavoro per rafforzare l’autostima, anche se in verità in questo momento più che mai nel gruppo azzurro c’è voglia di tornare a vincere, di ritornare protagonisti. Segnali sono arrivati già da Hamsik, Inler: c’è la voglia matta di Cavani, di Cannavaro e di tutti quelli più rappresentativi. La voglia c’è, le convizioni restano forti, cancellata rapidamente l’amarezza per il pari contro la Juventus e più in generale per la flessione dell’ultimo periodo contrassegnato da quattro pareggi in campionato e due sconfitte in Europa League.
E poi il lavoro atletico, molto blando il lavoro alla ripresa, un lavoro rigenerante per i muscoli e per la mente. Questa settimana tipo servirà per recuperare energie e brillantezza, poi l’ultimo richiamo di preparazione ci sarà più avanti, probabilmente in prossimità dell’ultima sosta di campionato del 24 marzo per gli impegni delle nazionali che però vedranno coinvolti giocatori del Napoli (per Hamsik è già arrivata la convocazione con la Slovacchia). Una settimana tipo davanti con il vantaggio di non dover giocare partite di coppe e non doversi sottoporre a viaggi massacranti. Sicuramente gli azzurri al match di Verona contro il Chievo potranno arrivare meno stanchi di come sono stati nell’ultimo periodo.
Settimana tipo con il vantaggio di poter lavorare bene anche da un punto di vista tattico, l’altro aspetto curato da Mazzarri. Lavoro di campo meticoloso, lo studio dei particolari, l’attenzione massima sulle situazioni da palla inattiva, la possibilità di poter provare meglio gli schemi offensivi. Grande attenzione alla parte tattica, quindi, ben cinque giorni da poter dedicare alla prossima partita, allo studio dell’avversario e ai propri punti di forza. Da un punto di vista tattico il modulo base resta quello solito, il 3-4-1-2, quello che Mazzarri ha attuato in questi quattro anni a Napoli con ottimi risultati. Però ci sarà sempre la possibilità di cambiare in corso d’opera, come è avvenuto nel secondo tempo contro la Juventus quando con l’inserimento di Dzemaili diventarono tre i centrocampisti davanti alla difesa e si passò al 4-3-1-2.
Ovviamente il tutto per ritrovare il Napoli migliore, tenendo come punto di riferimento il cammino del Napoli a marzo, mese solitamente positivo come rendimento e risultati. Dopo il calo la risalita: è avvenuto sempre così negli anni di Mazzarri a Napoli. E anche questo è un elemento sul quale il tecnico e il suo staff confidano per ritrovare la squadra al top, quella capace a gennaio di vincere sempre e di recuperare punti su punti alla Juventus.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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