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La rinascita di Gokhan Inler: si ringrazia l’italo-brasiliano Jorginho

Una parabola goffa e beffarda lo aveva gettato nella polvere, un’altra parabola beffarda ma vincente lo ha riportato sull’altare. Gokhan Inler è rinato e riparte dal gol – deviato da De Jong – del momentaneo pareggio con il Milan. In una settimana si è preso la ribalta, ha riconquistato il Napoli e, soprattutto, i tifosi. Il maldestro rinvio di Bergamo è solo un lontano (per quanto doloroso) ricordo, sommerso dal boato del San Paolo per la rete siglata al Milan, la seconda in campionato, la terza stagionale: in azzurro sin qui 11 gol in 117 presenze (8 in 88 in serie A). E non solo, perché lo splendido assist per la rete del 2-1 di Higuain ha di fatto consentito al centrocampista svizzero di ricevere gli applausi scroscianti al momento della sostituzione, all’88’, spazzando via le critiche e i fischi piovuti sulla sua testa, per esempio, nella gara persa in casa a novembre contro il Parma. «Gokhan tiene al Napoli, non ha mai pensato di andare via, ha sofferto per le critiche ma non ha mai mollato e dà sempre il massimo in campo» ha riferito il suo agente Dino Lamberti, rivelando la difficoltà di Inler nel sopportare i giudizi negativi della gente. Gokhan è un ragazzo semplice e razionale: abita nella quiete di Varcaturo, ha legato con Mertens e Britos, si allena di tanto in tanto con Patrizio Oliva («Per difesa personale e per aumentare la sicurezza nei propri mezzi», ha detto l’ex pugile) ed è un atleta multimediale. Ha quasi 500mila follower tra Twitter, Facebook e Instagram: ieri notte ha postato i suoi commenti, eloquenti, dopo la vittoria sul Milan, allegando anche la foto della dedica a Imbriani: «Una vittoria per ricordare Carmelo. Lotta, corsa, e intensità, tutti insieme per andare avanti e non fermarci». L’intensità è tra i segreti della rinascita di Inler, convincente contro la Roma e tra i migliori contro i rossoneri. Forse però c’è un altro motivo: la presenza al suo fianco di Jorginho. Il giovane italo-brasiliano ha velocità di gambe e tecnica per assecondarne i movimenti ma anche per de-responsabilizzarlo dalla costruzione della manovra, evidentemente. Sarà un caso, ma al suo fianco Inler ha sempre giocato bene: nelle due gare di Coppa Italia con Lazio e Roma, nella gara col Milan. Senza Jorginho Inler ha giocato, male, con Chievo e Atalanta. La coppia tutta fosforo e geometrie non ci sarà domenica a Sassuolo (sono entrambi squalificati) ma sarà probabilmente riproposta mercoledì contro la Roma. Nonostante una stagione sin qui non eccezionale (la sua media-voto è inferiore al 6) Benitez ha piena fiducia in Inler, avendolo impiegato 29 volte (28 da titolare) sulle 32 gare ufficiali del Napoli, restando in panchina solo nelle gare con Catania, Cagliari e Arsenal. È inoltre il terzo azzurro più impiegato (come minutaggio) dopo Albiol e Callejon ed il secondo in serie A in quanto a passaggi (1429 contro i 1454 di De Rossi). «Inler è un professionista eccezionale, ha giocato una grande partita» non ha, per caso, affermato Rafa sabato notte. Con Inler e Jorginho il Napoli ha ritrovato ritmo e giocate in verticale, ma Benitez attende la crescita anche di Behrami e Dzemaili, che hanno altre caratteristiche. Intanto si gode la rinascita di Inler in soli 7 giorni: avrà ancora bisogno del miglior Gokhan per qualificarsi per la finale di Coppa Italia.

 

Fonte: Il Mattino

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