La scelta era stata fatta con abbondante e controverso anticipo, ma ora non ci sono più margini per cambiare idea. Il mercato del Napoli si è concluso ufficialmente ieri sera senza colpi a effetto, ma soprattutto con la ostinata rinuncia di Aurelio De Laurentiis a tenere conto dell’esaltante e insperata situazione di classifica: che mette gli azzurri davanti a un’occasione storica nella lotta per lo scudetto. A Castel Volturno non hanno invece nemmeno apparecchiato la tavola: limitandosi a un fugace e parsimonioso fast food, completato con l’annuncio in extremis del prestito (con opzione di riscatto) del difensore mancino della Sampdoria Vasco Regini, 26 anni e 72 presenze nel campionato di serie A. Il “piatto forte” è dunque rimasto l’acquisto (per 8.5 milioni) del promettente mediano dell’Atalanta Alberto Grassi, 21 anni a marzo, 16 presenze in A. Un rinforzo cosiddetto di prospettiva, non pronto immediatamente all’uso: pure prima dell’incidente al ginocchio che lo ha messo ko per almeno altre tre settimane. A Grassi sarebbe servito comunque del tempo, malasorte a parte, prima di iniziare davvero a dare il suo contributo al Napoli. È inutile dunque recriminare troppo sul suo infortunio, che peraltro fa parte del calcio e dev’essere messo nel conto: come le squalifiche che obbligheranno Hysaj e Allan a saltare la trasferta di domani sera a Roma (ore 20.45) contro la Lazio. È un’emergenza annunciata, quella con cui Maurizio Sarri dovrà fare i conti nel turno infrasettimanale di campionato. Ecco perché il Napoli si è preso consapevolmente un grande rischio, decidendo di snobbare la finestra di mercato di gennaio ed esponendosi così agli spifferi della coperta corta.
Fonte: La Repubblica
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