La lunga attesa è finita. Dopo 17 anni ed una serie di amarezze, il Napoli torna a vincere al Meazza sull’Inter. Sciorinando il punteggio (0-3), unendo la lode per la grande personalità della squadra di Mazzarri (che regalo per i 50 anni!) nella gestione della gara, si potrebbe pensare ad uno spettacolo a senso unico. Per lunghi tratti è anche stato così, ma l’impresa è nettamente condizionata da un arbitraggio sotto la sufficienza. Il direttore di gara Rocchi incappa in una serata sciagurata, concedendo un rigore generoso che origina il primo gol del Napoli. Episodio su episodio, nell’azione arriva anche il secondo giallo a Obi, che in precedenza se ne era visto recapitare uno inesistente, quindi… Un peccato per l’Inter e paradossalmente anche per il Napoli, che per il definitivo salto di qualità nella lotta scudetto non meritava ombre.
IL RITORNO DI MAICON – Nella presentazione della gara, Ranieri e Mazzarri senza sorprese. Inter con la tanto cara difesa a quattro, diga Cambiasso-Zanetti e Alvarez tra le linee a sostegno del tandem offensivo: Milito non recupera, Pazzini sì e fa coppia con Forlan. Mazzarri delega a Lavezzi ‘fare’ il Cavani, con l’ex Pandev e Hamsik tra le linee. In una situazione tattica paradossalmente scontata, il vero fattore di novità è il ritorno all’antico nella fascia destra di difesa interista, con la presenza di Maicon.
LA SERATACCIA DI ROCCHI – E’ proprio sulla corsia di Maicon si origina il duello più
interessante della prima fase: il brasiliano spinge a tutta, ma Zuniga invece si aspettarlo nella sua trincea lo va a stanare. Non è un caso che il colombiano abbia le migliori possibilità dei partenopei, con inserimenti su cross a tagliare il campo che però non finalizza a dovere. Sulla sponda Inter da registrare una rete annullata a Pazzini per fuorigioco – giusto – e l’unico lampo di Forlan, che da fuori scaglia una palla velenosa appena imprecisa. Insomma, la classica gara sul filo, almeno fino al Rocchi show. Maggio fila come un treno a destra: Obi lo stende, fallo netto ma rigore generoso e rosso al nigeriano. Hamsik trema al cospetto di Julio Cesar che lo ipnotizza, Campagnaro è lesto sulla ribattuta e fa centro. Tanto per non farsi mancare nulla, gli interisti ravviseranno l’entrata anticipata del marcatore in area.
NAPOLI IN CATTEDRA – Saltano i nervi all’Inter. Anche Ranieri dice qualcosa di troppo a Rocchi e guarda la ripresa in tribuna. Secondo tempo che però mette a nudo le pecche ancora evidenti nel gioco interista. La carica nervosa non si traduce in una adeguata reazione sul campo, anzi… Il Napoli va a nozze sugli spazi lasciati dalla difesa nerazzurra e domina. Lavezzi e Hamsik imperversano, ispirati peraltro da una perfetta regia di Inler. Il raddoppio di Maggio, abile nel beffare un Nagatomo ingenuo, spegne l’interesse della partita. Zuniga divora il tris, ma la regola del 3 (quando vince il Napoli ama questo score) la perfeziona Hamsik, messo da Lavezzi nelle condizioni di battere tranquillamente Julio Cesar. Insomma: Inter-Napoli 0-3, alla vigilia Ranieri l’aveva definita gara scudetto, avrà ragione?
La Redazione
P.S.
Fonte: La Repubblica
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