Le parole stanno a zero, ma finora scarseggiano pericolosamente anche i fatti: nonostante la boccata d’ossigeno dell’acquisto lampo di Emanuele Giaccherini, che (in attesa delle firme e dell’annuncio ufficiale) può essere virtualmente considerato concluso. L’arrivo della mezzala della Nazionale non basta però per riportare la serenità nel Napoli, il cui ritiro a Dimaro continua in rigorosa clausura e silenzio.
Tutti zitti: sia nei tre giorni del raduno a Castel Volturno, sia nei primi cinque giorni allenamenti in Val di Sole, dove la pioggia battente delle ultime 48 ore ha reso ancora più grigia e malinconica l’atmosfera. Il disagio generale è palpabile, nonostante il grande impegno messo in campo da Sarri e dai giocatori disponibili: tanti baby e pochissimi titolari, in attesa del ritorno dei sette nazionali e dei rinforzi.
Non si è ancora fatto vedere nemmeno l’onnipresente De Laurentiis, che al suo rientro da Los Angeles si è invece catapultato subito nel suo rifugio di Ischia, per il festival del cinema. La voce del padrone, con la questione Higuain più che mai in sospeso, i mugugni di Koulibaly, Gabbiadini e Hamsik e le difficoltà sul mercato, sarebbe stata sicuramente utile per alleviare il disagio della squadra e soprattutto dei tifosi: mai così pochi nei sei anni in Trentino. Un controsenso, visto che gli azzurri si preparano a tornare in Champions League a testa altissima e dalla porta principale (seconda fascia nel sorteggio di agosto), dopo il brillante secondo posto nello scorso campionato.
Ma al posto degli applausi e dell’allegria regna il silenzio. Troppe domande scomode, a cui per ora nessuno del Napoli è in grado di dare una risposta. La tradizionale conferenza stampa di inizio ritiro di Sarri è stata rimandata, sine die. Sarebbe stato inevitabile chiedergli di Higuain, Koulibaly e del mercato: argomenti che non sono di diretta competenza dell’allenatore, anche se lo chiamano inevitabilmente in causa. L’allenatore avrebbe benedetto l’ingaggio di Giaccherini e bocciato quello di Witsel, chiedendo alla società di fare un altro tentativo per il messicano Herrera e per uno tra Candreva e Pereyra. Indiscrezioni, peraltro: nulla di ufficiale. Muti pure i giocatori, al di là di qualche scambio di battute con i tifosi e alcuni conciliaboli a bordo campo, “schermati” con le mani davanti alla bocca. Perfino un leader come Reina si sta tenendo in disparte: allenandosi da solo con Albiol e con l’unico nuovo acquisto Tonelli, arrivati in ritiro non al top della forma.
Va avanti così da quasi una settimana, ormai. Ed è molto probabile che bisognerà aspettare l’arrivo di De Laurentiis, per ravvivare la malinconica partenza del Napoli. Ma il vero nodo è la sorte di Higuain, che non andrà di sicuro in Cina, però non è insensibile alla corte degli inglesi dell’Arsenal. A Dimaro lo aspettano il 20 luglio, anche se nessuno sa se arriverà davvero. Intanto tutti zitti. Le chiacchiere stanno a zero.
Fonte: Marco Azzi per ‘La Repubblica’.
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