LA (loro) estate sta finendo. E probabilmente entrambi non vedono l’ora di archiviarla. Non è stata tra le migliori, almeno dal punto di vista calcistico. Josè Maria Callejòn e Lorenzo Insigne sono accomunati da un destino molto simile. L’obiettivo è ritrovare al più presto il sorriso. E le copertine. Il talento azzurro, a dire il vero, spera anche di convincere il ct Conte che l’ha escluso dalla nuova Italia dopo una frequentazione continua durante la gestione Prandelli. Il resto sarà una conseguenza. Concentrazione massima, dunque. Ha trascorso questi giorni al centro di Castel Volturno assieme allo spagnolo che, da parte sua, ormai è abituato ai no di Del Bosque. Nel menu di questa settimana un po’ di riposo ma anche la giusta carica agonistica per cancellare un momento difficile. Quello di Insigne è cominciato addirittura in ritiro, quando si è rifiutato di parlare sul palco durante la presentazione della squadra. L’inquietudine non lo ha abbandonato neanche dopo la parentesi in Trentino.
La società ha risposto picche alla richiesta di aumento d’ingaggio, Insigne ha obbedito concentrandosi sul campo. Benitez gli ha confermato stima e fiducia, ma l’andata del preliminare con l’Athletic Bilbao ha aperto una ferita tra lui e il pubblico del San Paolo. I 50 mila lo hanno fischiato al momento della sostituzione, l’attaccante non ha gradito confermando che per i napoletani in maglia azzurra è più difficile emergere. “Nemo propheta in patria”, un classico pure nel calcio. Insigne ha immaginato addirittura un futuro lontano da Napoli, la società e Benitez gli hanno ribadito la sua importanza nel progetto e i cattivi pensieri si sono allontanati. . L’allenatore gli ha consegnato una maglia da titolare contro il Genoa, segno di grande considerazione. Callejon, invece, deve recuperare serenità. L’offerta dell’Atletico Madrid si è trasformata in un tarlo: la prospettiva di tornare nella Liga non gli era indifferente. Benitez lo ha ammesso ma l’ha convinto a restare e adesso l’imperativo è ripetersi dopo un’annata in cui ha sorpreso tutti. Ventuno centri e l’etichetta di indispensabile: è un campione moderno, capace di farsi rispettare in area di rigore ma anche di rincorrere l’avversario. Le conclusioni volanti, poi, rappresentano un marchio di fabbrica, lo ha dimostrato all’esordio a Marassi. Benitez lo ha sostituito dopo un’ora ed è riemerso il nervosismo già riscontrato a Dimaro, quando l’allenatore lo allontanò dal campo lamentando scarsa applicazione. Callejòn non ha gradito il cambio e non ha fatto nulla per nasconderlo. L’allenatore ha minimizzato, ma ha bisogno di uno dei suoi protagonisti migliori al cento per cento. La chiusura del mercato sicuramente aiuterà. Le voci, ormai, sono fuori dalla porta di Castel Volturno e si comincia a fare sul serio. Il calendario non impossibile impone al Napoli di accelerare per confermare le sue ambizioni di alta classifica. Callejòn e Insigne sono due risorse indispensabili. La loro estate, del resto, sta finendo.
Fonte: La Repubblica
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