L’autocritica di Vargas a una radio cilena, Biobio: «Non sono mai riuscito ad entrare in partita, una sensazione amara. Con il tempo mi integrerò negli schemi della squadra e troverò spazio. Mi dispiace che per un mio errore la squadra abbia subito il gol. Ho sbagliato ma per fortuna abbiamo vinto. A fine gara il tecnico Mazzarri mi ha rasserenato. Lo hanno fatto anche Gargano, Chavez e Zuniga dicendomi che non era semplice il debutto».
Il lavoro di Mazzarri è già partito: l’obiettivo è portare Vargas al top. Ultima vittoria, l’inserimento di Pandev. Precedenti successi: i progressi di Zuniga, il salto di qualità di Hamsik e Lavezzi, l’esplosione completa di Cavani. Ora lavorerà sul cileno: comincia la parte didattica più intensa. La tattica, uno dei punti di forza del tecnico toscano, lo sottolineò proprio Pandev, l’attaccante macedone rigenerato dalle cure di Mazzarri e tornato ai livelli della sua migliore stagione con la Lazio di Delio Rossi. «Da nessun’altra parte ho svolto il tipo di lavoro sostenuto a Napoli», disse l’ex interista per spiegare il suo inserimento perfetto nel mondo azzurro.
Ora Vargas. Via al lavoro specifico sul campo, via alle lezioni di tattica. Mazzarri fa provare la partita simulata, dispone gli undici in campo, o meglio i ventidue perchè fa provare l’esercitazione alla coppia di giocatori per ruolo. Il cileno necessiterà di un lavoro supplementare, dovrà capire e assimilare i suoi movimenti e nello stesso tempo quelli dei compagni. In più c’è l’ostacolo della lingua da superare, il compito di tradurre spetterà a Campagnaro, l’argentino che da sempre nel gruppo azzurro aiuta Mazzarri nel trasferire le sue informazioni ai nuovi arrivati dal Sudamerica. Troppo pochi tre allenamenti, per Vargas il lavoro con i nuovi compagni è appena partito. «Ho sbagliato a metterlo in campo, mi sono fatto prendere troppo dall’entusiasmo», ha commentato il tecnico nel dopo partita contro il Cesena. E in effetti a Palermo lo convocò per fargli respirare il clima dello spogliatoio ma lo mandò in tribuna. «Il suo inserimento dovrà essere graduale, altrimenti c’è il rischio di bruciarlo», spiegò Mazzarri la scorsa settimana mentre a Napoli scoppiava la Vargas-mania. Poi nel giorno della vigilia della coppa Italia, mercoledì, ha maturato l’idea di lanciarlo in campo dal primo minuto. «Ho sbagliato, sarebbe stato più giusto fargli giocare una ventina di minuti nella ripresa», l’ammissione dell’allenatore. E questa probabilmente era la sua prima idea, poi l’ha cambiata decidendo di schierare l’attaccante cileno dal primo minuto contro il Cesena.
Oltre al lavoro tattico quello atletico. A questo ci penserà il preparatore atletico Pondrelli: già effettuato il primo test il giorno dell’arrivo a Napoli. Una tabella di lavoro specifica per l’attaccante cileno, un lavoro mirato per metterlo al passo dei nuovi compagni. Vargas atleticamente sta bene perchè ha giocato nell’Unversidad de Chile fino agli ultimi giorni del 2011 ma è chiaro che la metodologia di lavoro di una squadra cilena è completamente diversa da quella italiana. E poi il Napoli dà una grandissima importanza alla parte atletica e si curerò il potenziamento muscolare in palestra.
Contro il Cesena è stata la prima occasione per vedere Vargas in partita, ovvio che sarà difficile riproporlo in tempi brevi tra campionato, coppa Italia con l’Inter, e Champions. L’inserimento adesso sarà graduale: tribuna, panchine e qualche spezzone di partita, magari a risultato già acquisito. «I calciatori vanno inseriti nel modo giusto, bisogna avere confidenza con i compagni. Una sciocchezza simile non dovrò più commetterla». E infatti Mazzarri non la commetterà più.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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