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La questione meridionale ed il calcio: si esige il calciomercato a Napoli

Sì, non dimenticherai Gigi: ti ha vestito da calciatore quando faceva gli esperimenti in laboratorio. WM e catenaccio. Sul campo di Casoria, alla Loggetta, ad Isernia, Arzano, Mondragone, Sant’Antimo, Aversa, Giugliano ed Afragola; Vollaro benevolo ed ospitale, Cimafonte con la faccia da ragazzo e la gamba ingessata. Adesso Gigi è con Dodo Sormani che giocava benissimo al calcio (non certo come il famoso genitore) e ci guarda, mentre proiettiamo la Primavera del Calcio Napoli verso l’anno 2013. Gigi entra nel nostro censimento dei campani veraci come Di Natale purosangue; anche Floro Flores, Cannavaro e Borriello lo sono, ma al ristorante LuanJez di Recale sorridiamo solo a Gianluca Grava che festeggia il suo 35° compleanno, e noi, insieme a lui, con il papà Adriano, la mamma, la moglie Alessandra e tanti amici e Inler, Lavezzi, Hamsik, Zuniga, Fernandez, Fideleff, Rosati e Donadel.

Dopo aver visto con piacere Gigi, scopriamo un ragazzo dagli occhi di artista, Pasquale Vitale, l’estro del pittore. Napoli è fatta così e tu devi capirla se vuoi sopravvivere. Ma sì, fate che Lorenzo Insigne sia uno dei centravanti del Napoli. E allora la Campania capirà che Napoli si riconosce e riconosce. Che Napoli è sud;  che Napoli, finalmente, anche grazie alla regione, si va sottraendo alla falsa benevolenza di Roma. Non soffiamo sul fuoco ma diciamo che Napoli è mancata parecchio al suo ruolo di metropoli – pilota. Forcella è grande come Benevento. E con questo? Forza beneventani. Giusto che vi si ascolti. Battipaglia, Castellammare, Visciano, Sessa, Montoro, guardiamo e riconosciamo anche questi paesi, come mi piace definirli.

Cerchiamo una classe dirigente che non c’è.

Siamo proprio peccatori a sostenere che desideriamo ottenere la nostra valorizzazione in casa nostra? Ma Milano, Milano, via, è generosa! Sappiamo come. Ci svuota di cinquanta mulini e pastifici e in ventimila restano disoccupati; poi 500 di questi disoccupati vanno a Milano a cercare lavoro: lo hanno. Intanto Milano ha sistemato 19.500 lombardi e noi restiamo con 19.500 disoccupati.

Il calcio ha angolazione sociale identica a questa brutta storia. Si resta però di stucco quando una testata nostra (gloriosa) dovendo affrontare lo spinoso problema della nazionale cita cinque giornali, tutti di Milano, Roma e Torino. Hai mai visto tu su un giornale di Milano, Torino o Roma citati mai giornali meridionali? E allora? Allora è inferiorità complex. Chiaro. E non parliamo, por favor, di politica meridionalista. Si fa vuoto fumo….. borbonico. A De Laurentiis propongo una sede nella villa comunale e tre camere adibite all’organizzazione del vivaio. La regione sportiva o calcistica si è un po’ stancata del Napoli; La Juve svincola giovani allievi oppure vende e in Campania e nel Sud; perché il Napoli manca ai suoi doveri?

Facciano in modo De Laurentiis ed i presidenti meridionali che a Milano e a Firenze comincino a pensare al calcio mercato (di luglio o gennaio) trasferito a Napoli. La scoperta dell’altra mezza Italia credo proprio si debba ritenere improcrastinabile.

La scoperta dell’altra mezza Italia significa un giro economico di molti milioni di euro.

Abbiamo un vivaio forte ma se non ce lo fanno scoprire e valorizzare, muore, si spegne! Con riflessi, sul calcio nazionale, veramente drammatici. Automaticamente, se una parte del nostro mercato nazionale non dovesse trasferirsi a Napoli, come invoco, resteremmo, come oggi, fuori giro.

Decentramento: più ampia caratterizzazione meridionale del calcio attraverso la valorizzazione del nostro vivaio e dei nostri tecnici; spostamento del mercato di Milano a Napoli; con la preghiera che Roma non continui a fregare il sud, utilizzando la tattica esibita per …….. l’Alfa (gli uffici amministrativi nella capitale!) e tante altre aziende napoletane (Alenia etc.). Napoli da anni sta dimostrando di essere molto più valida di Roma nel football; ha più pubblico; dovrebbe, ed è grave che non lo fa, badare a portare su il suo vivaio; ha un reclutamento strepitoso e con Napoli sono Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Potenza, Matera, Palermo, Catania e via dicendo; non so bene  se anche Bari; Pigramente Napoli, portando avanti il suo stanco passo, s’è fatta simpatie. Bisogna, urge che la sua regione, che è la Campania, riceva quel che merita.

La questione meridionalista riguarda certo anche il calcio. Petrucci, Abete, Beretta e Magalli comprendino e non esitino ulteriormente. Ci mancherebbe che solo loro rimanessero impassibili! E non li ostacoli il quotidiano sportivo della capitale, per cortesia! Il quotidiano sportivo della capitale è a centro: pensi al centro. Non cerchi (con le edizioni locali, le ribattute) di inserirsi in aree che non le competono.

Nando Troise

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