È stata una notte dolcissima per il Napoli e la sua gente. I gol di Hamsik e Cannavaro, con dedica all’ex attaccante azzurro Imbriani che lotta contro il tumore, hanno consentito alla squadra di raggiungere la Juve, oggi impegnata a Verona. È più che mai accesa la lotta scudetto e l’hanno ravvivata gli uomini di Mazzarri.
Annullare il ritardo rispetto ai campioni d’Italia è stata un’impresa, compiuta in sei partite, perché non sarebbe stata sufficiente la restituzione di 2 punti da parte della Corte federale per portarla a termine. Il Napoli ha dimostrato di essere cresciuto in questi mesi. È una squadra vera e la sua marcia è diventata impressionante. Ad ispirare la vittoria nell’anticipo Hamsik: un gol e un assist. È diventato ancor più determinante dopo la partenza di Lavezzi, che probabilmente (e involontariamente) toglieva luce al suo talento.
Nell’estate 2011, dopo la qualificazione in Champions League, De Laurentiis seppe respingere la tentazione Milan – tale più per il giocatore e il suo entourage che per la società – e blindare Marek, che è diventato un simbolo di continuità, oltre che vice capitano della squadra. Acquistato nel 2007 dopo la promozione in serie A, sottratto a club all’epoca più quotati come Milan e Inter, lo slovacco ha fatto registrare straordinari progressi. Lui come il Napoli: sempre più grandi, sempre più forti, sempre più vincenti.
La partita con il Catania non è stata inizialmente agevole perché l’avversario è di valore ma la doppia disattenzione sul lato destro della difesa è stata grave e ha consentito al Napoli di trovare spazio e tempo per colpire, prima con Hamsik e poi con Cannavaro, che si è concesso un urlo liberatorio, cancellando il dolore per un’ingiusta squalifica, fortunatamente durata tre partite. Ha giocato anche Grava, ieri sera, l’altro difensore fermato dai giudici federali di primo grado per le squallide proposte di Gianello. Priva di Campagnaro e Britos, la difesa ha retto bene: molta concentrazione, rare pause, e comunque il ritorno del Catania non è stato così incisivo. Anzi, il secondo tempo è stato giocato in assoluta scioltezza dagli azzurri: sembrava un allenamento, in attesa del triplice fischio che ha legittimato l’aggancio al primo posto in classifica, a poco meno di un mese dallo scontro diretto al San Paolo.
All’ora di pranzo il Napoli seguirà la Juve a Verona. Tra infortuni e squalifiche, i bianconeri si presentano in assetto rimaneggiato, privi anche dell’allenatore Conte, che ha pagato con due giornate l’isterica reazione verso l’arbitro campano Guida per il rigore negato nel recupero della partita contro il Genoa. Il tecnico dei campioni ha indicato il Napoli come candidato più autorevole allo scudetto. Un riconoscimento all’opera di Mazzarri o un atto scaramantico? È certo che gli azzurri questa candidatura l’hanno meritata e i ripetuti esami di maturità sono stati brillantemente superati. Il primo marzo, la notte della sfida con la Juve e della resa dei conti al San Paolo, a prescindere dal risultato di Verona, si avvicina.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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