La maggioranza dei club di Serie A vuole le squadre B da utilizzare nelle categorie inferiori. E l’esito della prima riunione operativa su questo tema, andata in scena ieri in Via Rosellini. Erano dodici le società presenti, a dimostrazione che il tema è particolarmente sentito: Inter, Juventus, Roma, Lazio, Sampdoria, Bologna, Atalanta, Milan, Udinese, Parma, Cagliari, Chievo. Questa novità permetterebbe alle società italiane, come succede già in Spagna, Germania e Francia, di dotarsi di seconde formazioni che possano misurarsi in Serie B o Lega Pro (più probabile la seconda soluzione). Sarebbe il palcoscenico ideale per valutare le potenzialità dei giovani più interessanti senza lunghissime trafile di prestiti, mantenere in organico i calciatori non più in età da Primavera e schierare elementi fuori dal progetto della prima squadra. E necessario vincere la resistenza della Lega Pro, finora contraria. Favorevole invece l’Aic. Ma la proposta della Serie A dovrà tenere conto del dibattito più ampio sulla riforma dei campionati professionistici che interessa tutte le componenti federali. Se, ad esempio, la Serie B verrà divisa in due gironi, le seconde squadre potrebbero anche partire dai cadetti. E bisognerà vedere fino a che punto saranno compresse Prima e Seconda Divisione.
BASTA PREMI – L’introduzione del nuovo modello innescherebbe una rivendicazione della A verso la Lega Pro: la cancellazione dei premi di valorizzazione per i calciatori acquistati dai club di massima divisione e cresciuti dalla ex Serie C. La logica della richiesta viene sintetizzata così da un dirigente: «La presenza delle nostre squadre B aumenterebbe l’attenzione sulla Lega Pro con conseguente aumento di possibilità di sfruttamento economico». Dalla riunione di ieri è emersa anche la volontà di chiedere alla Figc di cancellare il divieto dell’articolo 16 bis delle Norme organizzative interne federali che impedisce di avere partecipazioni in più di una società professionistica. E il caso di Lotito che controlla Lazio e Salernitana grazie a una deroga. C’è fiducia sul via libera, considerato che anche in Spagna e Francia è consentita la possibilità di gestire più club da un unico soggetto. Ma non dovrebbero essere in molti a sfruttare questa facoltà.
SOLUZIONE TEMPORANEA – In attesa che si chiarisca il quadro normativo necessario al varo delle squadre B, già dalla prossima stagione potrebbe partire il campionato riserve interno alla Serie A, come succede in Inghilterra e come succedeva in Italia fino agli 70 con il torneo De Martino. Ma sarebbe solo una soluzione temporanea. Qualcuno ieri ha suggerito di intitolare questa competizione alla memoria di Piermario Morosini.
Fonte: Tuttosport
La Redazione
M.V.
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