I Neoborbonici chiedono ai giudici sportivi i danni per razzismo anti-napoletano dopo la multa per i fischi all’inno (e nasce il gruppo “Ho fischiato anche io”…). La multa inflitta al Napoli dal giudice Tosel non è certo passata inosservata. Il Movimento Neoborbonico ha inviato al giudice Tosel una richiesta di “compensazione” dopo la multa assegnata al Napoli per i fischi durante l’esecuzione dell’inno nella finale di Coppa Italia vinta contro la Juve. Ma soprattutto, i tifosi e il Movimento Noeborbonico è pronto ad accollarsi i 20mila euro di multa, pagandola al posto della società. «Ci basta un euro a testa, siamo pronti a raccogliere i 20mila euro per pagare noi la multa e lasciare in pace il Napoli, che con questa storia non c’entra niente – ha spiegato il segretario del Movimento Salvatore Lanza – Tosel si è inventato un precedente che non trova riscontro né nel regolamento, ma neanche nella legge. In Spagna capita che l’inno nazionale venga fischiato, anche davanti al re, ma non vengono presi questo tipo di provvedimenti». Tra gli ideali neoborbonici e i gruppi ultras è nato un legame spontaneo e duraturo: «Qualche anno fa, quando morì l’ultras Giorgio Ciccarelli, al suo funerale sulla sua bara fu messa una bandiera il simbolo dei neoborbonici. È stato un gesto spontaneo perché gli ultras hanno adottato questo come simbolo del loro orgoglio, in modo del tutto naturale. Questo è accaduto perché l’unica cosa che funziona in questa città è il Napoli. Nessuno tocchi De Laurentiis, Mazzarri e i calciatori. Il calcio è l’unica cosa che dà lustro e orgoglio a Napoli, e la squadra e la società, a differenza delle istituzioni non sono asserviti ai poteri del Nord. È l’unico vanto di noi napoletani, e per noi ll calcio ha un forte significato simbolico. Il Napoli è dei napoletani ma è anche di De Laurentiis, che sta facendo molto bene l’imprenditore a Napoli». Infine, i Neoborbonici chiariscono la posizione su Arisa, la cantante fischiata suo malgrado: «Arisa non c’entra niente. Ci dispiace per l’artista che riteniamo bravissima, ma i fischi non erano certo per lei».
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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