In Romania ha segnato un gol bellissimo di sinistro con l’Uruguay, poi ha rilasciato un’intervista a Gsp.ro. «Il mio scopo non è quello di guadagnare soldi, ma voglio lasciare un ricordo di me. Questa è la cosa più importante».
È difficile vivere a Napoli con il costante confronto con Maradona? «Molto difficile. Non si può avere una vita privata tranquilla, ma d’altra parte abbiamo tifosi formidabili, molto caldi e pronti a unirsi al team in ogni momento. Quando sono venuto a Napoli, non ho mai voluto essere come Diego, per costringere la gente a parlare di Cavani come Maradona. Diego è unico. Un giocatore incredibile, il migliore di tutti i tempi. E mi dispiace che non l’ho ancora incontrato personalmente, perché non può venire in Italia a causa di problemi fiscali. Ma arriverà questo momento».
Qual è il sogno della vita e di sportivo? «Voglio vincere un trofeo con il Napoli ed essere in buona salute per prendermi cura della mia famiglia». Idoli nel mondo del calcio? «Il mio idolo è Batistuta e mi sono ispirato a lui per l’acconciatura. Penso che siamo calciatori con caratteristiche simili e forse è per questo che mi sono ritrovato in Batistuta, non Francescoli, la stella principale del Uruguay che era più di un numero dieci».
Cavani ha lavorato sei mesi a Palermo con Zenga. «Walter sembrava un calciatore della rosa e non un tecnico. ha grande esperienza nel calcio e trascorrere del tempo con lui mi ha aiutato a capire ancora di più la filosofia del calcio italiano. Un tecnico valido e potrebbe allenare l’Inter».
Cavani, molto popolare in Romania. «Hanno contribuito le partite di Europa League con la Steaua nell’autunno del 2010. È finita 3-3 a Bucarest e abbiamo vinto 1-0 a Napoli. A Napoli abbiamo avuto un match difficile. Durissimo. Dovevamo vincere per qualificarci davanti a un avversario in cerca di gloria, con un desiderio incredibile di andare avanti. L’obiettivo è stato raggiunto, è stato un miracolo. Bucarest era un ambiente ostile, la gioia è stata indescrivibile per la rimonta. Dopo il 3-0 credevo fosse un momento surreale. Ma è stato bellissimo. Tanto più che quel punto è arrivato dopo una partita in cui non abbiamo giocato bene».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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