La Procura della Repubblica indaga sulla scorta dei vigili urbani al figlio di Aurelio De Laurentiis, presidente del Calcio Napoli. Sono stati assegnati alla sezione investigativa della polizia municipale i primi accertamenti sul servizio istituito nell’ottobre 2011: al momento non sono ipotizzati reati nè ci sono indagati. Titolare dell’inchiesta è il pm Stefania Buda, la stessa che ha già acceso i riflettori della Procura sulle buche stradali, mettendo sotto accusa anche il sindaco de Magistris, e sulla mancata bonifica di Bagnoli. Il caso di Edoardo De Laurentiis, vice presidente del Napoli, accompagnato da due agenti allo stadio San Paolo in occasione delle partite, fu sollevato nell’agosto scorso da Repubblica. Una disposizione scritta firmata dall’allora comandante Luigi Sementa autorizzava i caschi bianchi a trasportare da casa all’impianto di Fuorigrotta il figlio di De Laurentiis servendosi di un furgone a vetri oscurati di proprietà del Comune. Il motivo? La tutela di un “soggetto a rischio”. Campionato 2011: Edoardo De Laurentiis denunciò all’autorità giudiziaria aggressioni e danneggiamenti alla sua auto perpetrati da gruppi di supporter del Napoli. Chiese ausilio alla polizia municipale e Sementa, d’intesa con il sindaco e l’ex assessore alla Sicurezza Giuseppe Narducci, istituì una “scorta”. Avvertita anche la questura. Dopo due anni, il figlio del patron continua a beneficiare della protezione dei caschi bianchi. Nel frattempo al posto di Sementa è subentrato Attilio Auricchio, responsabile del corpo di polizia municipale, che ha prorogato il servizio. Possibile che in 24 mesi non siano cambiate le condizioni che attentavano alla sicurezza del vice presidente del Napoli? Ma soprattutto: la protezione di un cittadino è stabilita dal comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che riunisce intorno al tavolo della prefettura tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio. Perchè per De Laurentiis junior si è superato l’iter istituzionale? Domande che hanno ispirato un esposto partito dalle stanze di via De Giaxa, sede del comando della polizia municipale, e finito sulle scrivanie della Procura. “Vigili tassisti” sbottò ad agosto il sito di Dagospia; mentre i consiglieri di maggioranza e opposi- zione gridarono allo “scandalo”. Anche perchè ogni domenica sono impegnati allo stadio circa 120 agenti per regolare la mobilità e l’ordine pubblico. Una spesa per il personale di circa ottomila euro a partita che pesa sulle casse di Palazzo San Giacomo. L’ex comandante Sementa rivelò a Repubblica: “Non potevo sottrarre tutti quegli agenti alle altre incombenze in città. Non c’erano più risorse per gli straordinari. Dissi all’assessore Narducci: “Facciamo pagare il servizio a De Laurentiis”. Ma la richiesta fu stoppata dal sindaco”.
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