Giocarsi tutto in quindici giorni. Quattro impegni ufficiali uno più decisivo dell’altro per il Napoli Primavera probabilmente distratto dalla finale di ritorno della Tim Cup di categoria. L’attesa sfida contro la Juventus in programma il prossimo 16 aprile (ore 20.45) rischia di essere deleteria in ottica campionato.
Il pareggio interno, amaro e deludente, contro la Virtus Lanciano ha restituito a Saurini una squadra evidentemente appannata e a tratti prevedibile. La fatica per i tanti impegni stagionali si è fatta sicuramente sentire come l’assenza di qualche pedina preziosa. Mercoledì scorso ad Aversa il tecnico azzurro non ha rischiato Gaetano, Scielzo e Palma che a breve dovrebbero rientrare. Non sono tre elementi qualsiasi ma perni importanti nel progetto tattico dell’ex trainer del Brescia.
L’INVOLUZIONE – Si è notata nella fluidità di gioco e specialmente in qualche protagonista che ha perso smalto e lucidità nei frangenti chiave. Deve fare presto il Napoli per non rovinare l’ottimo cammino nella regular season e vanificare l’esiguo vantaggio nei confronti dei rivali di sempre, la Juventus, bloccata nella finale di andata a Torino. Sarebbe meglio tenere lontani distrazioni e cattivi pensieri nelle due settimane che delineeranno pure il futuro a bocce ferme. «Molti di questi ragazzi l’anno prossimo saranno protagonisti in B o campionati di Lega Pro», ha affermato di recente Saurini (che di recente ha accolto il brasiliano classe ’95 Octavio Murilo Mendes) pure lui come Mazzarri in scadenza di contratto e forse corteggiato da diverse società intenzionate a ripartire puntando sulla linea verde. L’ex attaccante della Lazio in fretta ha plasmato un Napoli a sua immagine e somiglianza, ai vertici della Primavera contro ogni pronostico.
MOMENTO NO – Ora il “giocattolo”, almeno in campionato, sembra inceppato. Una fase calante è fisiologica ma è coincisa proprio al cospetto di dirette concorrenti Lazio e Catania in vetta con un +5 da difendere sulla quarta. La coppa sembra il rovescio della medaglia. E’ come se inconsapevolmente la squadra avesse riservato tutte le energie psicofisiche in un’unica direzione e in quel trofeo assaporato turno dopo turno. E nell’ultimo atto previsto quattro giorni prima dell’ultima esterna del raggruppamento C contro la Ternana. Un calendario fitto e una voglia matta di fare uno smacco indelebile ai bianconeri. In palio c’è qualcosa in più, la voglia di rivalsa di una tifoseria pronta a stringersi intorno ai baby azzurri e che in fondo sogna ancora qualcosa di diverso da una splendida qualificazione in Champions League senza passare attraverso gli spareggi. Alla serata magica manca ancora qualche giorno. La qualificazione alla Final Eight sarebbe una gratificazione troppo grande per un club che ha dovuto ricostruire un settore giovanile dal nulla.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.