Ci vorrebbe Freud: e forse anche un po’ d’autocontrollo. Ci vorrebbe un lettino dello psicanalista, per leggere nella testa della Vecchia Signora, che danza istericamente da Nord a Sud e un giorno regala fendenti all’Inter e un altro non ne risparmia al Napoli. Eppure non c’è calcio e neppure trance agonistica: manco un pizzico di stress da prestazione che ne giustifichi la gratuita riflessione di Beppe Marotta che si perde nella notte di Lione, dinnanzi ai microfoni di Sky spalancati. E’ Europa League e il campionato, che ormai è di bianconero dipinto, pare avvolto nella carta stagnola: e invece no, perché basta citare Napoli e, sarà un nervo scoperto o forse solo il desiderio di togliersi qualche sassolino dalla scarpe (?), però Marotta perde scientemente il dominio delle parole e la butta lì. «La sconfitta del San Paolo l’abbiamo digerita velocemente. Semmai sono rimasto sorpreso dall’esultanza del Napoli, l’euforia tipica delle provinciali, come fanno le squadre che devono salvarsi. Ma è stata una semplice vittoria e vale soltanto tre punti. E il distacco di 17 punti fra noi e loro ci sono tutti».
BILANCIO – Ma sì, certo, tutta colpa di Freud: perché poi dall’inconscio (?) deve essere riemersa l’eco del post-partita, le frasi ad effetto di De Laurentiis («Dateli a me centocinquanta milioni di euro di budget in più e vinco gli scudetti per i prossimi dieci anni»); e fors’ancora è rimbalzata, fastidiosa, l’analisi di Benitez: però un rigurgito, lo chiameremo così, è stato l’elemento scatenante per risistemare il Napoli al centro dei pensieri di Marotta proprio mentre il quarto di finale di Europa League sta cominciando, quando è quindi assolutamente impensabile che possa esserci un nervo (ancora) scoperto: ci sarebbe altro su cui concentrarsi in quell’istante ed invece, zac, ecco la frase che taglia in due il prepartita, va ben oltre il riscaldamento, perché rende rovente il clima sull’asse Juventus-Napoli. «Noi quella sconfitta l’abbiamo digerita subito; semmai ci ha sorpreso l’esultanza del Napoli, euforia tipica delle provinciali. Di una squadra che quando vince contro una grande festeggia tantissimo ma non ci si può limitare a conquistare un successo nel contesto di un campionato intero, il distacco con loro c’è tutto». Ops, ma che succede, Madame?
E DUE –
Perché qui succede quotidianamente, sistematicamente: Madame ha smesso i suoi panni, va a rovistare nel risentimento personale, prima quello di John Elkann che «s’aggrappa» alla domanda d’un bambino per mandarle a dire all’Inter («Spero perda ancora») e a seguire, perché qui non bisogna negarsi nulla, spedisce un babà avvelenato pure al Napoli. «L’euforia tipica delle provinciali». Che, andando a zonzo per vocabolari, nella sua versione dispregiativa, è colui il quale ha «idee ristrette e arretrate, che ha gusti rozzi e maniere goffe». O forse no, forse Marotta voleva dire altro, e danzava in un’accezione semplicemente illustrativa e deve aver perso semplicemente la padronanza della lingua e del linguaggio: «Che è di provincia».
L’IRA – Poi succede che la tv fa da amplificatore ma il web diventa un detonatore e alla sera si scatena il pandemonio, c’è di tutto un po’: c’è il sarcasmo e l’ironia in sala squisitamente napoletana, c’è il riso (amaro) e ci sono le controrepliche d’ogni genere e specie. Basta un clic e vi rovescerete un mondo addosso, perché quel Napoli 2 e Juventus 0 ognuno lo rilegge a modo proprio e pure il tackle dialettico di Marotta, che diviene l’argomento della notte virtuale della sana provincia italiana. Ci vorrebbe Freud e però anche un pizzico d’eleganza…
Fonte: Corriere dello Sport
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro